Paola Ricci Sindoni, docente di filosofia morale, Università di Messina Vorrei dedicare
questa giornata dell'otto marzo alle tante donne che, spesso nel silenzio e nel nascondimento,
preservano e tutelano la famiglia come valore culturale e religioso e sono capaci
di trasmettere la vita. La Genesi ci restitusce l'immagine di un umanità
formata da un uomo e da una donna che, nel rispetto e nella reciprocità, danno avvio
ai giorni della storia. Forse è necessario tornare a quella Parola per ritrovare la
speranza. E' stato Benedetto XVI a ricordarci, nel 2009 a Luanda, che 'bisogna riconoscere,
affermare e difendere l’uguale dignità dell’uomo e della donna'. Credo che le donne
comuni, ogni giorno impegnate nella cura della famiglia e nella fatica del lavoro,
provino un sentimento di frustrazione e sgomento, sia di fronte al modello femminile
che emerge dalle cronache, che alle semplificazioni di certi slogan di piazza. Forse
è sul terreno della quotidianità che la donna può veramente cambiare la storia, riscoprendo
la sua identità, riscontrabile nel disegno della creazione.