2011-03-08 14:41:27

Festival del cinema africano: premiato il film del Marocco


È “Pegase”, film del Marocco, ad aggiudicarsi il prestigioso Stallone d’oro di Yennenga nella 22.ma edizione del “Festival panafricano del cinema e della televisione” (Fespaco) di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Si tratta del terzo riconoscimento per il cinema marocchino dall’inizio del Fespaco. “Questo premio è un onore, un motivo di orgoglio”, ha commentato Daould Aoulad-Syad, regista del film all’agenzia Misna. “É un riconoscimento incoraggiante che ricompensa il Marocco”, ha continuato il regista spiegando la sua vittoria come “una volontà politica di puntare allo sviluppo culturale”. “Pegase”, primo lungometraggio del regista è un cupo dramma a dimensione familiare, ambientato in campagna, dove la giovane Rihanna, vittima di abusi sessuali, viene manipolata dal padre. Con una ventina di film prodotti ogni anno, il Marocco domina la scena cinematografica continentale, seguito dal Sudafrica che produce annualmente tra otto e dieci film. Aoulad-Syad ha lodato il sostegno economico del governo al settore cinematografico, attraverso un apposito fondo di finanziamento per i produttori alimentato dal ricavato pubblicitario delle televisioni pubbliche e private, ma anche la grande libertà di cui godono gli artisti. Lo Stallone di argento è stato invece assegnato al film “Un homme qui crie” (Un uomo che grida) del ciadiano Haroun Mahamat Saleh, inizialmente dato per favorito. Al terzo posto, con lo Stallone di bronzo, è giunto il giovane registra ivoriano Owell Brown con la sua commedia sentimentale “Le mec idéal” (L’uomo ideale). E’ stata un’edizione fruttuosa anche per il cinema algerino che ha ottenuto il premio per la miglior sceneggiatura con “Voyage à Alger” di Abdelkrim Bahloul e per la migliore interpretazione femminile nello stesso film. Il premio speciale della giuria è andato a “Notre étrangère” (La nostra straniera) della regista burkinabè Sarah Bouyain mentre il titolo di miglior attore è stato assegnato al beninese Sylvestre Amoussou, che è anche il regista del film “Les dessous de la corruption”. (M.I.)







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