Egitto: giura il nuovo governo egiziano, presieduto da Sharaf
Oggi pomeriggio presterà giuramento il nuovo governo egiziano di Essam Sharaf, nominato
primo ministro nei giorni scorsi sull'onda della protesta che ha voluto l’estromissione
di Ahmad Shafiq, l'ultimo premier scelto da Mubarak. Il nuovo esecutivo nascerà col
giuramento davanti al capo del Consiglio supremo delle forze armate Hussein Tantawi,
che rimane ministro della Difesa. Nella fase di ricostruzione politica dell’Egitto
c’è anche la tappa del referendum per la nuova Costituzione che si svolgerà il prossimo
19 marzo. Tra le novità, un mandato presidenziale di 4 anni rinnovabile una sola volta.
Per capire la portata anche a livello culturale di questo cambiamento, Fausta Speranza
ha parlato con Mirella Galletti, dicente di Storia dei Paesi islamici alla
II Università di Napoli:
R. – Sicuramente
è in atto una grande rivoluzione culturale, soprattutto in Egitto come nel mondo arabo;
vorrei ricordare anche la grande funzione che ha avuto l’Egitto come centralità di
tutto il mondo arabo. Se si osserviamo gli ultimi 60 anni della storia egiziana, si
vede che praticamente è marcato da tre sole persone: da Nasser; alla sua morte, raccolse
la sua eredità Sadat che venne ucciso e l’eredità di Sadat venne raccolta da Mubarak.
Vediamo dunque lunghe permanenze al potere delle stesse persone, che rimangono praticamente
fino alla morte. Il fatto di pensare di poter cambiare gli uomini che sono ai vertici
del potere, questo veramente è un grande cambiamento di prospettiva. Questo mutamento
culturale è in atto nel mondo arabo.
D. – Lei che conosce i Paesi islamici,
dal punto di vista culturale, quali altre ripercussioni potrà avere, educando le nuove
generazioni alla scelta della persona che rappresenta il popolo?
R.
– Non vorrei sembrare troppo pessimista, ma intanto vediamo come andranno formandosi
le scuole e le varie istituzioni. E’ importante che vi sia un approccio diretto alla
democrazia, anche proprio come materie scolastiche; ed è importante avere partiti
che insegnino questo. Però, sinceramente, anche su questo ho dei dubbi. E’ un fatto
molto importante, poter scegliere … Il mio timore è che piccoli “ras” locali si sostituiscono
ai “boss” che oggi vengono dal centro. Questo è il timore. Però, bisogna andare avanti:
non possiamo essere frenati da una possibile deviazione di una scelta. E’ importante
anche mantenere certi aspetti laici che l’Egitto ha sempre rappresentato. (gf)