A Roma, Messa in suffragio del ministro Bhatti. La commozione dei pakistani cristiani
in Italia
L’Associazione Pakistani Cristiani in Italia si è riunita oggi pomeriggio in preghiera
a Roma per ricordare la figura del ministro cattolico Shahbaz Bhatti, simbolo della
lotta per la libertà religiosa. La celebrazione della Messa in suffragio di Bhatti,
presso il Pontificio Collegio S. Pietro Apostolo, è stata presieduta dal cardinale
Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
Il servizio è di Michele Raviart:
Alessandro
Gisotti ha intervistato uno dei promotori dell’iniziativa, il sacerdote pakistano,
Shahzad Niamat:
R. – Il motivo
di questa Messa è dare un riconoscimento al servizio che il ministro Bhatti ha reso
a tutti noi cristiani in Pakistan, che in questi giorni soffriamo per la sua morte.
Lui ha sempre detto: “Io sono un cristiano, un cattolico. Conosco il significato della
Croce: come Gesù si è sacrificato per noi, io devo sacrificarmi per i miei fratelli”.
D.
– Quali sono le vostre speranze, in particolare dei pakistani cristiani in Italia,
che hanno organizzato questa iniziativa?
R. – La nostra speranza è che questa
legge che ha ucciso tante persone, cambi.
D. – Quindi, l'auspicio è che venga
finalmente cancellata la legge sulla blasfemia?
R. – Sì, questa è la nostra
speranza, perché abbiamo perso tante persone a causa di questa legge. Nel 1998 abbiamo
perso un vescovo, mons. John Joseph, perché era contrario a questa legge, e ora abbiamo
perso questo bravo giovane, il nostro ministro Shahbaz Bhatti …
D. – Il suo
legame è anche personale: da giovane, lei ha avuto modo di incontrare Bhatti. Può
ricordarlo?
R. – Io l’ho conosciuto quando ero piccolo, e lui era il capo dei
chierichetti. Quando sono entrato tra i chierichetti, ho conosciuto questa persona,
che era una persona molto semplice ma con tanto zelo nei riguardi degli altri. Veramente,
lui conosceva il significato della Croce. Ed è rimasto obbediente fino alla fine!
(gf)