Ungheria: ricordati i 60 anni dal martirio del vescovo Meszlényi
“Mai abbandonerò Cristo Pastore e la nostra Chiesa” aveva giurato, ed era stato arrestato
nel 1950 nel quadro della feroce persecuzione antireligiosa messa in atto dal regime
comunista. Il vescovo Zoltán Lajos Meszlényi, ausiliare di Esztergom, moriva il 4
marzo 1951, dopo ripetute torture fisiche e morali, nel campo di concentramento di
Kistarcsa, presso Budapest, in Ungheria A sessant’anni dal suo martirio la Chiesa
ungherese ne ha celebrato il ricordo, ieri, con una messa nella cattedrale di Esztergom,
presieduta dal cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Budapest e primate d’Ungheria.
Il vescovo Meszlényi (la cui memoria liturgica ricorre il 4 marzo) è riconosciuto
“martire della fede” ed è stato proclamato beato il 31 ottobre 2009, nella stessa
cattedrale, dal cardinale Erdö e da mons. Angelo Amato, prefetto della Congregazione
delle cause dei santi, in rappresentanza del Papa. (C.D.L.)