Costa d’Avorio, grave la situazione nell’ovest. Msf: consentire l’accesso ai feriti
“Medici Senza Frontiere (Msf) è preoccupata per il deterioramento della situazione
nell’ovest della Costa d’Avorio e al confine con la Liberia. La popolazione fugge
dalle violenze e il personale medico abbandona le strutture sanitarie”. E’ l’allarme
lanciato dall’organizzazione umanitaria internazionale che, di fronte all’intensificazione
degli scontri, chiede alle parti in conflitto di consentire l’accesso ai feriti: “E’
essenziale che i pazienti possano avere accesso alle strutture sanitarie e che le
équipe di Msf, che rispettano rigorosamente i principi di imparzialità e neutralità,
possano curare tutti i feriti, non importa di quale fazione” spiega Mego Terzian,
responsabile dell’emergenza per Msf. Nell’ovest del Paese – è lo scenario attuale
secondo un comunicato ufficiale dell’organismo – “un’équipe di Msf aveva iniziato
a fornire cure mediche di base nel nord del distretto di Duékoué, dato che il personale
medico ha abbandonato le strutture sanitarie. Ma il 3 marzo, Msf ha dovuto interrompere
le proprie attività per ragioni di sicurezza. Gli abitanti della zona sono fuggiti.
Inoltre, anche le persone sfollate nei dintorni della città di Toulepleu, situata
vicino al confine liberiano e inaccessibile al momento, stanno fuggendo via”. Non
meno grave è poi la situazione in Liberia, dove – dice Helga Ritter, coordinatore
di Msf nel Paese - “dal 24 febbraio si è registrato l’arrivo di una seconda ondata
di rifugiati. La gente ha paura, non può parlare di ritorno e ha anche paura per coloro
che sono rimasti in Costa d'Avorio”. Nel distretto di Nimba, le équipe di Msf stanno
intensificando l'assistenza alle popolazioni locali e ai rifugiati, oltre 70mila:
“i centri sanitari hanno bisogno di un supporto in termini di personale medico e di
farmaci” - spiega Helga Ritter – e “i rifugiati hanno urgente bisogno di ripari e
di acqua”. Le équipe di Msf – si legge nel comunicato - lavorano attraverso cliniche
mobili, supportano i centri sanitari e stanno creando una struttura medica nel campo
di Bahn, dove è previsto l’arrivo di 15.000 persone. “E’ importante continuare a
fornire assistenza dove ci sono i rifugiati e dove la popolazione locale è sotto pressione
a causa di questo massiccio afflusso di persone” conclude la coordinatrice di Medici
Senza Frontiere in Liberia. (C.D.L.)