2011-03-05 14:32:38

Costa d’Avorio, grave la situazione nell’ovest. Msf: consentire l’accesso ai feriti


“Medici Senza Frontiere (Msf) è preoccupata per il deterioramento della situazione nell’ovest della Costa d’Avorio e al confine con la Liberia. La popolazione fugge dalle violenze e il personale medico abbandona le strutture sanitarie”. E’ l’allarme lanciato dall’organizzazione umanitaria internazionale che, di fronte all’intensificazione degli scontri, chiede alle parti in conflitto di consentire l’accesso ai feriti: “E’ essenziale che i pazienti possano avere accesso alle strutture sanitarie e che le équipe di Msf, che rispettano rigorosamente i principi di imparzialità e neutralità, possano curare tutti i feriti, non importa di quale fazione” spiega Mego Terzian, responsabile dell’emergenza per Msf. Nell’ovest del Paese – è lo scenario attuale secondo un comunicato ufficiale dell’organismo – “un’équipe di Msf aveva iniziato a fornire cure mediche di base nel nord del distretto di Duékoué, dato che il personale medico ha abbandonato le strutture sanitarie. Ma il 3 marzo, Msf ha dovuto interrompere le proprie attività per ragioni di sicurezza. Gli abitanti della zona sono fuggiti. Inoltre, anche le persone sfollate nei dintorni della città di Toulepleu, situata vicino al confine liberiano e inaccessibile al momento, stanno fuggendo via”. Non meno grave è poi la situazione in Liberia, dove – dice Helga Ritter, coordinatore di Msf nel Paese - “dal 24 febbraio si è registrato l’arrivo di una seconda ondata di rifugiati. La gente ha paura, non può parlare di ritorno e ha anche paura per coloro che sono rimasti in Costa d'Avorio”. Nel distretto di Nimba, le équipe di Msf stanno intensificando l'assistenza alle popolazioni locali e ai rifugiati, oltre 70mila: “i centri sanitari hanno bisogno di un supporto in termini di personale medico e di farmaci” - spiega Helga Ritter – e “i rifugiati hanno urgente bisogno di ripari e di acqua”. Le équipe di Msf – si legge nel comunicato - lavorano attraverso cliniche mobili, supportano i centri sanitari e stanno creando una struttura medica nel campo di Bahn, dove è previsto l’arrivo di 15.000 persone. “E’ importante continuare a fornire assistenza dove ci sono i rifugiati e dove la popolazione locale è sotto pressione a causa di questo massiccio afflusso di persone” conclude la coordinatrice di Medici Senza Frontiere in Liberia. (C.D.L.)







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