Brasile: il cardinale Scherer chiede la “conversione pastorale e missionaria” delle
parrocchie
Le parrocchie “devono mettere in pratica, come chiede la Chiesa, una decisa conversione
pastorale e missionaria delle loro persone, organizzazioni e strutture pastorali”.
Lo ha affermato l'arcivescovo di San Paolo, in Brasile, il cardinale Odilo Scherer,
nella Lettera Pastorale diffusa in questi giorni sul tema “Parrocchia, diventa ciò
che sei”. Nella lettera consegnata al clero il 15 febbraio - come riferisce un articolo
pubblicato sulla rivista arcidiocesana “O São Paulo”, ripreso da Zenit - il porporato
invita a domandarsi cosa si può fare perché la parrocchia “sia una vera comunità di
discepoli missionari di Gesù Cristo”, e osserva anzitutto che la parrocchia “è nell'espressione
locale e concreta ciò che la Chiesa è nel suo insieme. Nella parrocchia, la Chiesa
manifesta in modo percettibile la sua vita e la sua missione”, essa è dunque “la Chiesa
alla base, cellula viva del Corpo di Cristo, in cui la maggioranza dei battezzati
ha la possibilità di fare un'esperienza concreta dell'incontro con Cristo e della
comunione ecclesiale”. Ben più che una realtà giuridica e burocratica – spiega il
cardinale Scherer - la parrocchia “è il volto più visibile e concreto del Mistero
della Chiesa, “sacramento della salvezza” nel mondo; è una comunità di fedeli riuniti
nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che vive la fede, la speranza
e la carità; è unita intorno a Cristo, presente sacramentalmente nell'Eucaristia e
negli altri sacramenti, nella Parola di Dio proclamata e accolta con fede, nei poveri,
nei malati, nei sofferenti e in ogni persona servita con amore, in nome di Cristo”.
Nella parrocchia, aggiunge ancora l'arcivescovo di San Paolo, “la Chiesa intera si
esprime e realizza la missione ricevuta da Cristo: annunciare e accogliere la Parola
di Dio; testimoniare la vita nuova ricevuta nel Battesimo, cercando la santità; vivere
la carità pastorale, su esempio e nel nome di Gesù, Buon Pastore”. La parrocchia è
pertanto “la comunità missionaria dei discepoli di Cristo nel mondo. E' una comunità
di piccole comunità, famiglie, persone, gruppi, organizzazioni e istituzioni, che
testimoniano la varietà, la ricchezza e la bellezza dei doni di Dio e sono al servizio
della missione ricevuta da Cristo”. E’ per questo – continua il porporato - che se
la parrocchia va bene “lì funziona anche la Chiesa; se la parrocchia va male, lì la
Chiesa non funziona” e che “se le parrocchie non vivessero bene la loro identità e
la loro missione come comunità vive e dinamiche, la Chiesa potrebbe essere ridotta
a una serie di strutture, istituzioni e organizzazioni, senza arrivare alle persone
concrete”. Questa centralità della parrocchia nella vita della Chiesa rende “essenziale”
il rinnovamento delle parrocchie stesse, attraverso il superamento “della preoccupazione
relativa al mantenimento di ciò che siamo e abbiamo” e all’adozione di “un nuovo
atteggiamento, che traduca un chiaro obiettivo missionario”. (C.D.L.)