I vescovi europei del Sud-Est a Cipro. Il patriarca Twal: nuove speranze dalla gioventù
araba
L’eco delle tensioni che ormai da molte settimane stanno scuotendo in profondità i
Paesi del Maghreb e del Medio Oriente è giunta anche tra i vescovi dell’Europa sudorientale,
che da ieri sono riuniti a Nicosia, sull’isola di Cipro, per il loro 11.mo incontro.
All’appuntamento, incentrato sui temi dell’annuncio del Vangelo in contesti dove la
Chiesa è minoritaria, prende parte anche il patriarca latino di Gerusalemme, l’arcivescovo
Fouad Twal. L’inviata della Radio Vaticana a Cipro, Philippa Hitchen, lo
ha intervistato:
R. – Noi
abbiamo fatto il possibile per fare da “ponte” tra arabi e israeliani e non è stato
facile. Siamo stati criticati dagli arabi perché non facevamo abbastanza, e criticati
dagli israeliani perché facevamo presente loro quello che non andava bene… Io torno
a prendere sul serio il Vangelo, quando il Signore ci ha detto: “Portate la vostra
croce”. La portiamo, la croce, e andiamo avanti. Adesso, con questo mio nuovo incarico
– come membro della Conferenza episcopale dell'Europa del Sud-Est – sento ancora più
forte il ruolo di ponte tra il Medio Oriente e l’Occidente. Aiutarci gli uni gli altri,
questo è il nostro desiderio.
D. – Quale effetto sta producendo sulla
vostra comunità a Gerusalemme, e anche nella Palestina intera, questa ondata di protesta
popolare contro alcuni regimi dei Paesi del Maghreb e del Medio Oriente?
R.
– Condividiamo la gioia di vedere che i giovani, anche senza armi, hanno fatto cadere
questo tipo di governi. Adesso chiedono cose che nessuno prima osava domandare… Siamo
contenti di vedere che non hanno più il senso della paura: non hanno più paura di
nessuno. E’ bello, è grande. A questa gioia si aggiunge però una certa preoccupazione
per l’incognita che attende questi giovani e che ci aspettiamo anche noi, che non
siamo lontani da loro: noi tutti condividiamo uno stesso destino. Preghiamo il Signore
che ci aiuti, preghiamo lo Spirito Santo che aiuti questi giovani perché finiscano
bene come hanno incominciato bene! (gf)