E' morto a Roma Francesco Bolzoni, critico cinematografico del quotidiano "Avvenire"
Calmo, pensoso, ponderava sempre il suo giudizio e lo riportava con estrema cura,
profondità di cultura, esatta percezione cinematografica e attenzione alla dimensione
della fede e dello spirito: Francesco Bolzoni ha dimostrato negli anni quanto vale,
nella formazione di un critico di cinema, la sua reale e vissuta “cattolicità”, ossia
la comprensione a vastissimo raggio dei contenuti, degli stili, della storia, delle
tecniche, dei sistemi che animano e accompagnano il mondo del cinema. E’ morto a 78
anni. Una carriera iniziata a dodici, con le prime piccole recensioni, proseguita
poi all’ “Alto Adige” e con l’ingresso in Rai nel 1973, vincendo un concorso con uno
studio sul “Gattopardo” viscontiano; poi la collaborazione con “La Rivista del Cinematografo”
e l’inizio di quella, a partire dal 1971, con “L’Avvenire”, il quotidiano che ha potuto
con grande fortuna avvalersi della sua firma, della sua presenza discreta ma incisiva.
“Ha dato tanto al mondo del cinema – confessa la moglie Caterina, che lo seguiva ai
Festival, quelli che Francesco non mancava mai – una persona anche burbera, ma di
cuore grandissimo e generoso, di estrema sincerità”. Chi scrive lo ha conosciuto e
preso come modello ineguagliabile di professionalità rigorosa, di onestà intellettuale,
di purezza di pensieri. Al suo fianco, sempre, alla Mostra del Cinema di Venezia,
per scambiare opinioni e pareri, per attendere, come allievo, le sue percezioni, le
sue intuizioni. E leggerlo poi con quella prosa classica, composta, limpida. Nella
quale rispecchiava tutto il suo mondo, la sua educazione, la sua umanità. I funerali
saranno celebrati domani mattina alle ore 11 da padre Fantuzzi nella Chiesa di San
Pietro in Montorio a Roma. (A cura di Luca Pellegrini)