Mons. Celli: la Chiesa impari il linguaggio della cultura moderna se vuole farsi capire
Si è conclusa oggi a Roma la plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni
Sociali: al centro dei lavori, lo studio dei linguaggi della moderna cultura digitale
per aiutare la missione evangelizzatrice della Chiesa. A guidare la riflessione è
stato il discorso del Papa all’inizio dell’assemblea. Ascoltiamo in proposito il presidente
del dicastero vaticano, mons. Claudio Maria Celli, al microfono di padre
David Gutiérrez, responsabile della redazione spagnola della Radio Vaticana:
R. - Il Papa
ci ha invitato a proseguire nel nostro annuncio, però ha ricordato a tutti noi il
grande impegno a riscoprire un linguaggio che - come ha ricordato nel suo discorso
- non è un vestito, non è qualche cosa che mi metto addosso: no. Nasce da una cultura;
un linguaggio nasce dalla cultura e forma una cultura. Il nostro problema nel nostro
oggi, è proprio riscoprire qual è la cultura dell’uomo di oggi, che è una cultura
digitale, specialmente nel mondo moderno, nel mondo – diciamo così – più sviluppato.
Però, il nostro compito è sempre il medesimo: annunciare la Parola.
D.
- Quali sono le sfide?
R. - Io penso che, innanzitutto, una delle sfide
sarà quella di aiutare la Chiesa nella sua globalità a rendersi conto di questo problema.
Noi abbiamo sempre l’idea che sappiamo tutto e abbiamo tutto nelle nostre mani, e
invece ci accorgiamo che dobbiamo ascoltare. Noi abbiamo bisogno di passare dei momenti
in silenzio per ascoltare: per ascoltare Lui che ci guida e che ci guida al largo.
A me lascia sempre pensoso quello che Gesù diceva ai suoi discepoli: andate al largo,
non fermatevi nelle vostre esperienze locali, guardate con occhi aperti al futuro,
a ogni uomo che cammina. La nostra missione, il nostro dovere sono legati proprio
a questa missione che il Signore ci ha affidato: “Andate in tutto il mondo e predicate
ad ogni creatura”. La Chiesa deve avere questa consapevolezza, però questa consapevolezza
deve nascere anche da un ascolto attento, preciso, appassionato … a scoprire il linguaggio
che usano l’uomo e la donna di oggi, perché altrimenti corriamo il rischio di usare
un linguaggio che i nostri contemporanei non capiscono. Questa sarà la grande sfida
della Chiesa. Quindi, non solamente avere la forza, la vivacità, la consapevolezza
di avere nel cuore la Parola di Dio, ma anche capire l’uomo di oggi affinché per esso
possa risuonare l’unica Parola che salva in quel linguaggio che l’uomo di oggi può
capire. Questa è la nostra sfida che cercheremo di affrontare insieme, camminando
insieme. (bf)