2011-03-03 18:40:31

L'UNICEF mobilita personale e aiuti per rispondere ai bisogni umanitari causati dai disordini in Libia


Mentre cresce la preoccupazione per l'afflusso di rimpatriati e di lavoratori migranti in Tunisia, l'UNICEF sta mobilitando ai confini occidentali e orientali della Libia personale e aiuti.
Nei prossimi giorni voli charter UNICEF raggiungeranno le due capitali confinanti con oltre 160 tonnellate di aiuti (con priorità per kit per l’igiene e nutrizionali, materiali ricreativi e per il recupero psico-sociale dei bambini) per far fronte ai bisogni umanitari immediati lungo i confini dell’Egitto e della Tunisia; sono stati anche pre-posizionati aiuti per una loro possibile distribuzione all’interno della Libia. Mentre fino ad oggi rimane relativamente basso il numero di famiglie che attraversano la frontiera della Tunisi, l'UNICEF teme che all’interno della Libia bambini e donne siano stati gravemente colpiti dai disordini.

Il Direttore delle Operazioni d'emergenza Louis-Georges Arsenault è arrivato ieri in Tunisia per incontrare le autorità governative, le agenzie dell’ONU e la Mezzaluna Rossa Nazionale e discutere sulle necessità umanitarie. Arsenault si recherà a Ras Jdir, al confine tra Tunisia e Libia per incontrare coloro che sono fuggite dai disordini in Libia. Il Direttore incontrerà anche i funzionari che si occupano di aiuti e le autorità locali per discutere le esigenze di chi sta al confine con la Tunisia.
L'UNICEF ha lanciato un appello di raccolta fondi per 7,2 milioni di dollari per rispondere ai bisogni immediati di donne e bambini colpiti dalle violenze in Libia. Per questa emergenza l’UNICEF ha attivato proprio personale, già distribuito lungo le regioni di confine di Tunisia e Egitto; su entrambi i confini, l’UNICEF sta lavorando in collaborazione con l’UNHCR, l’OIM, le Società della Mezzaluna Rossa di Egitto e Tunisia.







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