Celebrati a Roma i funerali dell’alpino morto in Afghanistan
Sono stati celebrati questa mattina alle 11.30 nella Basilica di Santa Maria degli
Angeli di Roma i funerali solenni di Massimo Renzani, l’alpino ucciso lunedì scorso
nell’esplosione che ha coinvolto il mezzo blindato sul quale viaggiava nei pressi
di Shindand, in Afghanistan. Prima della chiusura della camera ardente e della traslazione
della salma in chiesa, dove l’attendevano le più alte cariche dello Stato, molti parlamentari
di entrambi gli schieramenti e le autorità della città di Roma, i familiari del capitano
hanno chiesto di essere lasciati soli con lui per qualche minuto. Un soldato “dallo
sguardo sorridente e dal gesto coraggioso”, così ha descritto la vittima l’ordinario
militare, mons. Vincenzo Pelvi, uno dei “nostri giovani che hanno scelto di investire
nel povero la propria storia”, che “sapeva bene che la pace esige il lavoro più eroico
e il sacrificio più difficile”. Il presule ha poi ricordato nell’omelia che le missioni
umanitarie “ci aiutano a capire che siamo una famiglia umana, nella circolarità del
dono”.
Afghanistan - attentato È di sei feriti, tra i quali poliziotti
e militari stranieri, il bilancio dell’attentato di questa mattina contro un convoglio
delle forze straniere a Kandahar City, nell’omonima provincia meridionale dell’Afghanistan.
Italia
– sbarchi a Lampedusa e missione in Tunisia Prosegue senza sosta l'ondata di
sbarchi a Lampedusa dove in nottata sono approdati altri tre barconi, con a bordo
complessivamente 164 migranti. Nelle ultime 24 ore, sono dieci gli sbarchi registrati:
solo ieri sono arrivati quasi 500 immigrati di nazionalità tunisina, tutti trasferiti
nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa. Intanto, il Consiglio dei ministri ha
approvato l’invio di una missione umanitaria in Tunisia: l’Italia fornirà i materiali
necessari, ma non gestirà direttamente il campo profughi che resterà in mano agli
organismi internazionali e alla polizia locale.
Egitto Il Consiglio
supremo delle forze armate egiziane ha accettato le dimissioni del premier Ahmad Shafiq
e ha incaricato l’ex ministro dei Trasporti Essam Sharaf di formare un nuovo governo.
I Fratelli musulmani, principale gruppo d’opposizione, ha accolto con fiducia la nuova
nomina.
Yemen Mentre nel Paese proseguono le proteste antigovernative,
i gruppi dell’opposizione hanno presentato al presidente, Ali Abdullah Saleh, un piano
strategico che prevede un pacifico trasferimento dei poteri entro la fine dell’anno.
Saleh, al potere da 32 anni, finora ha rimandato la costituzione di un governo di
unità nazionale promesso nei giorni scorsi dopo il rifiuto delle opposizioni di prendervi
parte. Ha assicurato che non si ricandiderà alle elezioni del 2013.
Iran
Le due navi iraniane dirette in Siria, che nei giorni scorsi avevano scatenato
l’allarme internazionale per il loro ingresso nel Mediterraneo, sono entrate questa
mattina all’alba nel Canale di Suez dirette nel Mar Rosso, dove dovrebbero arrivare
in giornata. A comunicarlo è l’Autorità del Canale.
Iraq È finora
di 8 morti e 13 feriti il bilancio di un attentato suicida avvenuto oggi all’interno
di una banca di Haditha, cittadina a nordovest di Baghdad. Il kamikaze si sarebbe
fatto esplodere mentre la banca era piena di gente in attesa. Alcune delle vittime
sarebbero militari.
Israele “Giornata della collera” oggi in Israele
per protestare contro la demolizione di insediamenti ebraici illegali in Cisgiordania.
La manifestazione è stata promossa da un gruppo di giovani coloni israeliani, legati
alle correnti più radicali della destra nazionalista e religiosa, che hanno tentato
di bloccare l’autostrada che collega Gerusalemme con la costa. Inoltre, all’ingresso
della città, i manifestanti hanno dato fuoco a vecchi pneumatici. La polizia ha posto
in stato di allerta le unità antisommossa soprattutto in Cisgiordania e si prepara
a impedire scontri tra coloni e arabi. Già lo scorso lunedì la distruzione di strutture
costruite abusivamente a Havat Ghilad, era degenerata in scontri tra poliziotti e
soldati da una parte e coloni dall’altra.
Pakistan Sei agenti della
polizia locale sono rimasti uccisi a colpi d’arma da fuoco oggi in un agguato di un
gruppo di uomini armati nel distretto tribale di Khyber, nell’area nordoccidentale
del Paese, al confine con l’Afghanistan, dove sono attivi i ribelli talebani. In un
attacco kamikaze ad Hangu, nel nordovest, invece, sono rimaste uccise almeno 9 persone
e 31 sono state ferite. L’attentatore, secondo quanto appreso, si è fatto esplodere
quando la polizia lo ha fermato per un controllo.
Al via in Cina la riunione
annuale del Comitato nazionale della conferenza politica É cominciata oggi
a Pechino la breve stagione parlamentare cinese. Con un discorso del suo presidente
Jia Qinling si è aperto infatti nel pomeriggio il comitato nazionale della conferenza
politica e consultiva del popolo cinese. Il servizio di Stefano Vecchia:
Un evento
annuale che raccoglie tutti i movimenti politici, le corporazioni, le minoranze etniche
approvate per legge. Il suo ruolo è di consulenza politica, di supervisione delle
istituzioni e di partecipazione all’amministrazione degli affari dello Stato. Infatti,
quello della conferenza è un luogo di puro consenso rispetto alle iniziative del Partito
comunista nate attraverso il suo comitato permanente. Negli ultimi anni gli oltre
2000 delegati hanno portato nella capitale almeno l’eco delle istanze della Cina profonda,
inclusa l’insoddisfazione verso l’inefficienza e la corruzione che frenano lo sviluppo
di diverse regioni. Sabato poi i lavori proseguiranno per una settimana paralleli
a quelli dell’Assemblea nazionale del popolo. Eccezionali misure di sicurezza hanno
praticamente isolato la grande sala del popolo affacciata su piazza Tiananmen. A preoccupare
Pechino in questo in questo periodo sono soprattutto gli echi delle rivolte popolari
in Nordafrica e in Medio Oriente. Le truppe di sicurezza hanno usato la mano pesante
nelle ultime due settimane. Gli attacchi preventivi hanno portato al fermo di un gran
numero di sospetti agitatori e di dissidenti già noti mentre il controllo di internet
è stato, se è possibile, ancora più capillare del solito. Ancora oggi i mass media
sono stati avvisati dalle autorità di non abusare del loro ruolo e gli stranieri in
particolare sono stati indicati come responsabili di mettere in cattiva luce il Paese
esagerando le dimensioni della repressione.
India Un autobus
con a bordo decine di persone che tornavano dai festeggiamenti di un matrimonio è
caduto nella tarda serata di ieri in una scarpata causando la morte di 32 passeggeri.
L’incidente è avvenuto nello Stato settentrionale indiano di Himachal Pradesh. Secondo
la polizia il veicolo, per le cattive condizioni meteorologiche, sarebbe precipitato
per circa 300 metri.
Italia - Federalismo Con 314 voti a favore,
291 contrari e due astensioni, la Camera ha confermato la fiducia al governo, approvando
la risoluzione di maggioranza relativa al testo sul federalismo fiscale municipale.
Soddisfazione nella file della Lega: “Un altro giro di mattoni, ora siamo quasi al
tetto”, è stato il commento del leader del Carroccio, Umberto Bossi, che però avverte:
“Ora viene la parte più difficile, quella del federalismo regionale e provinciale”.
Contrari, invece, Fli, Udc e Pd che definiscono la riforma “un pasticcio”. In mattinata,
infine, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sul fisco municipale.
Germania
– sparatoria aeroporto Francoforte Ha confessato il giovane 21enne, di origine
kosovara, accusato dalla polizia tedesca di essere l’autore della sparatoria avvenuta
ieri all'aeroporto di Francoforte, in cui due persone dell'Aviazione militare Usa,
un militare e un’autista, sono rimaste uccise e altre due sono state gravemente ferite.
Secondo il procuratore generale tedesco, l'uomo ha agito per “motivazioni collegate
alla sua fede islamica”. Il presidente americano, Barack Obama si è detto profondamente
rattristato per questo attacco. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha inviato
le sue “condoglianze sincere alle famiglie delle vittime”, assicurando che il governo
farà di tutto per chiarire i motivi dell’aggressione.
Usa Per la
14.ma volta è stata negata la libertà vigilata a Sihran Sihran, il 66.enne in carcere
per assassinio di Robert Kennedy, ucciso il 4 giugno 1968 a Los Angeles. L’uomo era
stato inizialmente condannato a morte, commutata in ergastolo dopo l’abolizione della
pena capitale nello Stato della California. (Panoramica internazionale a cura di
Roberta Barbi e Mariapia Iacapraro)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LV no. 62