2011-03-03 15:08:31

Campagna per proteggere le donne dagli abusi di alcol e droga


Informare, prevenire, curare e infine debellare la piaga della droga operando su più fronti. Con questi obiettivi nasce Dad.Net un progetto pensato e realizzato dal Dipartimento Politiche Antidroga del Governo italiano in collaborazione con l’Unicri, l’Istituto delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia e rivolto soprattutto e per la prima volta alle donne di ogni età e fascia sociale. L’idea è quella di creare in sinergia con tanti esperti internazionali offerte specifiche finalizzate alla prevenzione dei rischi associati all’uso di alcol e droga e patologie correlate. Alla presentazione del progetto, presso la sede della Fao a Roma, c’era per noi Cecilia Seppia.RealAudioMP3

Fumano più degli uomini, sono più a rischio per quanto riguarda il consumo e la dipendenza da stupefacenti, di cui subiscono prima dei coetanei maschi gli effetti negativi, ma soprattutto da sette-otto anni a questa parte le donne in Italia, come nel resto d’Europa cadono con più facilità nella trappola dell’alcol. A preoccupare soprattutto i dati che riguardano le giovanissime: il 25% delle adolescenti in Italia tra i 14 e i 19 anni vede nel drink un’abbordabile via di fuga dai problemi quotidiani. A monte secondo gli esperti una mancanza di solidità fisica e psichica, ma anche l’assenza di modelli adeguati in famiglia come nella scuola. Giovanni Serpelloni, Capo del Dipartimento Politiche Antidroga.

R. - Circa il 15-20% delle persone tossicodipendenti sono di sesso femminile, mentre abbiamo un aumento del numero di soggetti di giovane età che vengono ad abusare di sostanze stupefacenti. Quello che ci preoccupa di più è che c’è un incremento anche del dato dell’assunzione alcolica. Perché ci preoccupa di più nelle femmine? Perché le femmine, per una variante genetica, hanno un deficit che si chiama “deficit di alcol deidrogenasi”, un enzima che serve per metabolizzare l’alcol, per cui risentono di danni molto più gravi e molto più specifici dei maschi: si tratta infatti di danni di tipo prevalentemente neurologico, ma sono anche danni cardiaci ed epatici.

I rischi di questo cocktail micidiale di alcol e droga sono soprattutto per la salute fisica. Inoltre, le donne che fanno uso di sostanze psicoattive hanno un problema in più: quello di diventare vittime di violenze più efferate come l’abuso sessuale. Un’attenzione particolare verrà data alle donne tossicodipendenti in gravidanza. Ancora Serpelloni:

R. – Per quanto riguarda la prevenzione, noi intendiamo fare delle campagne mirate proprio alle donne, soprattutto ancora prima che entrino in contatto con le sostanze, in modo da attrezzare le persone di sesso femminile con delle assertività, delle scelte che possono fare per saper dire di no, per saper resistere a vere e proprie aggressioni sessuali, perché determinate sostanze indeboliscono la volontà delle persone: stiamo parlando della cosiddetta “droga dello stupro”. Per quanto riguarda l’assistenza, dovremo sicuramente riorientare i servizi, soprattutto perché molte donne tossicodipendenti sono anche mamme e quindi si pone il problema della tutela dei bambini.

Un progetto tutto italiano, che propone formule e azioni differenziate in base al target, che avrà il compito di elaborare linee guida da adottare poi a livello europeo. Sentiamo Elisabetta Simeoni, responsabile del progetto Dad.Net:

R. – E’ un progetto fatto da donne per le donne, per poter sviluppare servizi specifici e un’assistenza specifica per le donne, non solo per quelle che hanno già il problema della tossicodipendenza, ma anche per le ragazzine particolarmente vulnerabili. Il nostro obiettivo è proprio dare linee di indirizzo operative per gli educatori, per gli insegnanti e per gli operatori sanitari, per tentare di arginare questo fenomeno. (ma)







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