Burkina Faso: entra nel vivo il Festival panafricano del film
Entra nel vivo a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, la 22esima edizione del “Festival
panafricano del film” (Fespaco)”. Dopo la cerimonia di apertura, svoltasi sabato scorso
allo stadio “4 agosto” davanti a più di 25.000 persone, il concorso è stato inaugurato
dal film del beninese Sylvestre Amoussou, “Un pas en avant. Les dessous de la corruption”
(‘Un passo avanti. Rivelazioni sulla corruzione’). A contendersi il primo premio,
la statua dorata dello stallone di Yennenga, simbolo del Burkina Faso, anche “Notre
étrangère” (‘La nostra straniera’) di Sarah Bouyain: la storia forte e difficile di
una bambina africana di otto anni adottata da una coppia francese che decide di ritornare
sulle tracce della sua madre naturale. Gli operatori del settore cinematografico,
che si confrontano anche su problemi e sfide comuni, hanno poi reso omaggio con una
cerimonia tradizionale al noto attore burkinabé Sotigui Kouyaté e ad altri 11 grandi
cineasti deceduti tra il 2009 e il 2010. Il Fespaco non è soltanto la festa del cinema
degli 8000 partecipanti ma è soprattutto quella della città e di tutti gli africani.
“Sulla piazza della Nazione c’è il mercato dell’artigianato, ci sono concerti, un
sacco di ristoranti e un clima di festa ad ogni ora del giorno e le sale che proiettano
i film selezionati sono stracolme” dice all’agenzia Misna Parfait Silga, giornalista
del quotidiano locale ‘Le Pays’. Sette emittenti televisive di Burkina Faso, Benin,
Burundi, Camerun, Congo-Brazzaville, Niger e Senegal hanno unito le proprie forze
per produrre una copertura mediatica al 100% africana destinata a più di cento milioni
di potenziali telespettatori sul continente. “Il cinema africano è lo specchio delle
nostre società ma anche uno specchio dell’anima. L’anima africana è composita, deve
apparire sempre di più nei nostri film” ha detto il regista burkinabé Gaston Kaboré.
La manifestazione si concluderà sabato. (M.R.)