Iran, Ahmadinejad: no a “interferenze” sul caso di Mussavi e Karrubi
Si tratta di “un affare interno e nessun Paese ha il diritto di interferire”. Così
il portavoce del Ministero degli esteri di Teheran sul trasferimento in un carcere
segreto dei due leader dell’opposizione iraniana, Mussavi e Karrubi. Una vicenda,
questa, che fa emergere una dicotomia del regime iraniano: se da una parte, infatti,
il presidente Ahmadinejad condanna le repressioni attuate contro i manifestanti nei
Paesi arabi, dall’altra cerca di eliminare le opposizioni interne. Salvatore Sabatino
ne ha parlato con Riccardo Redaelli, docente di Geopolitica presso l’Università
Cattolica di Milano:
R. - Ahmadinejad
sta trasformando la Repubblica islamica dell’Iran in una dittatura totalitaria, molto
più di quanto lo fosse in passato, concentrando il potere nelle sue mani e nelle mani
dei pasdaran, che sono molto più violenti del clero religioso. Dall’altra parte, guarda
con favore alle recenti rivolte perché sono rivolte che hanno abbattuto regimi legati
all’Occidente, che quindi indeboliscono la posizione degli Stati Uniti e dell’occidente
stesso. E soprattutto, confida nel fatto che, dopo il cambio di regime, vi sia un’ascesa
dei movimenti islamisti che guarderebbero all’Iran con maggior simpatia.
D.
– Però si ha l’impressione che le proteste nei Paesi arabi non abbiano attecchito
del tutto in Iran, o almeno, non in maniera così forte come in altri Paesi. Perché?
R.
– Una prima risposta è perché in Iran le proteste già vi erano state quando Ahmadinejad
aveva rivinto le elezioni presidenziali truccando milioni di schede elettorali. Quindi,
l’afflato di protesta contro il governo in Iran c’è già stato e la repressione è stata
molto dura. Un secondo motivo è che la società civile iraniana, proprio perché è più
matura, ha dei movimenti politici di opposizione che sono non violenti, che sono pacifici.
I leader dell’opposizione Mussavi e Karrubi non hanno mai incitato la folla alla violenza,
alla rivolta, ma alla protesta.
D. – Proprio a proposito di Mussavi
e Karrubi leader dell’opposizione, la loro sorte resta incerta: pare che siano stati
arrestati e tra l’altro il portavoce del Ministero degli esteri di Teheran, ha detto
che si tratta di un affare interno e che nessun Paese ha il diritto di interferire
…
R. – Il fatto che sia un affare interno è ridicolo. Purtroppo, da
molto tempo in Occidente, anche nell’amministrazione Obama, vi è stata la linea di
tacere su quello che accadeva in Iran per cercare di ottenere un compromesso sul nucleare.
C’è stata una scelta nello stesso tempo cinica e velleitaria, che non ha pagato. (ma)