2011-02-28 16:40:50

Yara: oggi l'autopsia


In programma oggi all’Istituto di medicina legale di Milano l’autopsia sul corpo di Yara Gambirasio, rinevenuto sabato scorso a poca distanza da Brembate di Sotto, nel bergamasco, da dove la tredicenne era scomparsa tre mesi fa. Spetterà all’esame stabilire le esatte cause del decesso e il tempo di permanenza del corpo nel luogo del ritrovamento. Nel Comune lombardo, intanto, vige il lutto cittadino. Stasera, invece, ci sarà una fiaccolata che terminerà con una Messa. “Non vogliamo alimentare alcun tipo di vendetta, ma sappiamo che questo momento è oscuro”, ha detto il vescovo di Bergamo, mons Francesco Beschi. Parole condivise dal parroco di Brembate, don Corinno Scotti. Gabriella Ceraso ha raccolto la sua testimonianza:RealAudioMP3

R. – Ho messo nella bacheca, fuori dalla Chiesa, una foto della ragazza di quando ha fatto la Cresima, l’anno scorso, proprio di questi tempi. Avevo scritto: “Yara, siamo smarriti, aiutaci”. Dobbiamo fare il possibile perché proprio questo senso di smarrimento non diventi panico, rabbia, che non ci faccia chiudere in noi stessi. Effettivamente, in Chiesa c’è sempre gente, in silenzio, che sosta, che prega. Poco fa mi si è avvicinato un papà che mi ha detto: “Guardi, la mia famiglia stava per saltare. Questa bambina ci aiuta a continuare a essere fedeli e a volerci bene”. Per me questi sono i miracoli con cui il Signore si fa vivo, si fa presente. Ieri un giornalista mi ha chiesto: “Lei ha sempre parlato di speranza. E adesso che la speranza non c’è più?”. Ho risposto: “Per carità, guai se la nostra speranza terminasse con la vita. La nostra speranza è il dono del Signore. Cristo è la nostra speranza. Cristo è vivo e Yara è nella vita.

D. – Il rischio, in questo momento, è anche, come lei diceva, la paura. Ma anche il fatto che nella comunità ci si guardi con sospetto...

R. – Sì, la paura è legittima, guai se non ci fosse, perché sarebbe segno di irresponsabilità. Questo però non deve creare dei sospetti fra noi, perché non aiuterebbe a guardarci con libertà. Diventar prudenti sì, aiutare i nostri ragazzi a guardare la vita, che è bella anche. Ma la vita è anche fatica e c’è il peccato, perché la morte di questa bambina si imputa evidentemente alla cattiveria degli uomini. I genitori sono andati per il riconoscimento del cadavere: è così decomposta, così mal ridotta che sono sconvolti. (vv)







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