2011-02-28 11:58:59

Rischio di guerra civile in Costa d’Avorio. Il cardinale Sarr: accettare “la verità delle urne”


Continua in Costa D’Avorio lo scontro tra i sostenitori del capo di Stato uscente, Laurent Gbagbo, e il presidente eletto nel ballottaggio del 28 novembre scorso, Alassane Ouattara. Nel Paese si susseguono manifestazioni e disordini, tanto che molti osservatori parlano ormai di guerra civile. Sono migliaia le persone in fuga dalle violenze: e si sta profilando una vera e propria emergenza umanitaria. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha chiesto una riunione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza per fermare la crisi. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Massimo Alberizzi, esperto di Africa del Corriere della Sera:RealAudioMP3

R. – C’è un braccio di ferro in corso tra i due presidenti. Ouattara sicuramente è stato accettato come vincitore ufficiale dalla comunità internazionale, dalla Francia, gli Stati Uniti e anche dalle Nazioni Unite. Gbagbo sostiene che ci sono stati dei brogli. Il fatto più grave è che, comunque, non si riesca a trovare una soluzione e che si rischi la guerra civile.

D. - Su quali linee stanno conducendo la mediazione i capi di Stato dell’Unione Africana?

R. – In realtà dovranno tentare una mediazione sul tipo di quella portata avanti con successo in Kenya, dove appunto il presidente Kibaki aveva vinto le elezioni in modo non trasparente e Raila Odinga, il suo oppositore, ovviamente chiese invece che le elezioni fossero invalidate. Si è riusciti a trovare un accordo: Kibaki presidente e Raila Odinga primo ministro. Era quello che si pensava di fare in Costa d’Avorio: lasciare in carica Gbagbo come presidente e nominare Ouattara primo ministro. Il problema è che però queste soluzioni sono sempre incostituzionali. Io credo che: chi ha perso le elezioni deve lasciare il posto a chi ha vinto le elezioni.

D. – Sono molte le organizzazioni umanitarie che lanciano l’allarme in Costa d’Avorio proprio a causa di questa situazione e di questo rischio di guerra civile…

R. – Sì, da quando sono cominciati gli scontri tra le due fazioni, devo dire che Gbagbo ha scatenato i suoi pretoriani: di notte vanno nelle case ad Abidjan a saccheggiare le abitazioni degli oppositori. Quindi, la situazione sta diventando sempre più difficile. A me sono arrivate delle fotografie e un video che francamente non è possibile pubblicare, in quanto sono veramente raccapriccianti. Per questo credo che ci sia già una forte emergenza umanitaria. (bf)

Nei giorni scorsi una delegazione di leader religiosi africani, accompagnati dal cardinale Théodore Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar e primo vice presidente del Secam ( il Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar) si è recata in Costa d’Avorio per incontrare le forze vive della società civile e religiosa, nonché i protagonisti della crisi, Gbagbo e Ouattara, e tentare una mediazione. Hélène Destombes ha chiesto al cardinale Sarr gli obiettivi di questa missione:RealAudioMP3

R. - L’objectif c’était donc de marquer notre solidarité…
L’obiettivo era quello di ribadire la nostra solidarietà al popolo ivoriano e alla Chiesa della Costa d’Avorio. Perciò, abbiamo voluto incontrare i vescovi della Costa d’Avorio per dire loro la nostra solidarietà attraverso la preghiera ma anche valutando cosa poter fare come leader religiosi nel continente; abbiamo quindi incontrato le principali parti coinvolte nella crisi, i due presidenti, quello uscente e quello che è stato riconosciuto come eletto.

D. - Qual è il messaggio che avete trasmesso a Laurent Gbagbo e Alassane Ouattara?

R. - C’est que peut-être il faut certainement…
Che certamente è necessario che le due parti accettino di riconoscere quella che io personalmente chiamo la “verità delle urne”: le elezioni ci sono state, sono stati comprovati i processi verbali dei seggi elettorali e dunque penso che la verità delle urne già esista e bisogna riconoscerla e accettarla. Noi abbiamo insistito su questo fatto e penso che le due parti sappiano dov’è la verità delle urne e speriamo che la missione dell’Unione Africana possa cambiare qualcosa. Ad ogni modo, se il problema rimane, noi ci domandiamo se non potremo allora prendere in considerazione un’altra delegazione, un’altra missione e vedere se associando l’autorità morale dei capi religiosi sia possibile contribuire ulteriormente al superamento della crisi.

D. - Durante la visita in Costa d’Avorio dei quattro capi di Stato delegati dall’Unione Africana per risolvere la crisi politica, il rappresentante sudafricano ha proposto una condivisione del potere o l’organizzazione di nuove elezioni… E’ la soluzione?

R. - Moi, je ne vois pas la nécessité vraiment de nouvelles élections…
In realtà, io non vedo la necessità di nuove elezioni, non sono sicuro che servano… Ho detto che la verità delle urne è da qualche parte ed è meglio individuare un’istanza neutrale che voglia riesaminare i processi verbali per vedere se le conclusioni di una parte e dell’altra possano considerarsi conformi e vedere quindi dov’è la verità delle urne. Per quanto mi riguarda, ripeto, sono convinto che questa verità esiste!

D. - Dall’inizio della crisi qualcuno ha accennato a divisioni anche all’interno dell’episcopato ivoriano… Lei l’ha constatata?

R. - “Divisions” c’est peut-être un peu fort mais des divergences de vue…
Il termine “divisioni” mi pare un po’ forte; credo si tratti piuttosto di divergenze di opinioni e credo che sia normale … Penso che in questa situazione alcuni ascoltano una parte e forse pensano che quella parte abbia ragione e magari altri vescovi pensano che invece sia l’altra parte ad avere ragione … Diciamo che ci sono divergenze di opinioni ma che queste non hanno impedito loro di incontrarsi e di produrre documenti comuni. Ma noi stessi avevamo consigliato loro di fare sempre lo sforzo di porsi al di sopra delle parti e di evitare di essere etichettati come “partigiani”, di una parte o dell’altra. Ma è facile a dirsi quando ci si trova all’esterno; quando si è coinvolti non è facile. Ma è necessario aiutare a considerare la situazione con distacco. (bf)







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