'Se milioni di
giovani musulmani che oggi gridano contro le ingiustizie sentiranno la solidarietà
dell'Occidente, e non verranno discriminati, diventeranno partner e vicini di casa
importantissimi e utili per il futuro dell'Europa'. E' l'appello che Sharzad Housmand,
teologa musulmana di origine iraniana, docente alla Pontificia Università Gregoriana,
lancia ai microfoni della Radio Vaticana. 'C'è chi teme o spera che le rivolte
del Maghreb e dei Paesi arabi ripetano l'esito della Rivoluzione islamica iraniana
del 1979' spiega la Housmand. 'Ma in realtà questo fenomeno somiglia molto di più
all'Onda verde del 2009.Noi chiediamo al mondo occidentale e agli uomini di
fede che aiutino i leader della protesta nei Paesi arabi a farsi sentire e a indirizzarla
verso una svolta democratica'. 'E' nel vostro interesse - prosegue la Housmand - perché
le dittatture favoriscono la violenza integralista. 'Oggi i giovani - che costituiscono
la metà del mondo arabo - sono stanchi di una visione religiosa ristretta, dell'ingiustizia
e dell'oppressione che umiliano la loro dignità umana'. 'Sarà importante dare un sbocco
positivo a queste proteste, perché i problemi che non si risolvono rischiano di incancrenirsi'
aggiunge Paolo Branca, docente di islamistica all'Università Cattolica di Milano.
'Il fatto che queste rivolte non abbiano scopi di estremismo religioso è già un buon
inizio che non dovrenno ignorare. E' comunque paradossale che a un'Europa invecchiata
e piena di paure arrivi una scossa dalle giovani generazioni di quei Paesi che fino
a ieri consideravamo arretrati e incapaci di avere un futuro. Abbiamo una visione
monolitica e statica di un mondo che invece si evolve soprattutto grazie a una forte
spinta demografica'.