2011-02-27 14:27:26

Le proteste antigovernative nel mondo arabo arrivano in Oman. Nuovi scontri in Tunisia


Il clima continua ad essere teso in diversi Paesi arabi nel nord Africa e in medio Oriente. Nuovi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza si sono registrati nella notte in Tunisia: tre morti nella capitale, decine i feriti, 100 le persone arrestate. Vittime anche in Oman, dove la polizia ha aperto il fuoco contro i dimostranti a Sohar. Intanto l’Egitto torna in piazza Tahrir contro il governo del generale Shafiq e il re del Bahrein avvia un rimpasto dell’esecutivo. Cecilia Seppia:RealAudioMP3

Ennesimo colpo di coda delle proteste antigovernative che dilagano e infiammano il mondo arabo. A farne le spese oggi è l’Oman. Qui nella città industriale di Sohar la gente è scesa in strada per chiedere riforme politiche e la polizia ha subito risposto con gas lacrimogeni, poi non ha esitato a sparare sulla folla: 2 i morti, decine i feriti. L’esercito ha immediatamente isolato la zona, ma le proteste sono in corso anche nella città meridionale di Salalah, dove i dimostranti sono accampati da venerdì scorso presso l’ufficio di un governatore provinciale. Notte di fuoco anche in Tunisia: secondo il ministero dell’Interno ci sarebbero state 3 vittime negli scontri tra polizia e manifestanti nella capitale, mentre per esponenti dell’opposizione il bilancio potrebbe essere più grave. 100 invece le persone finite in manette, tutti oppositori del governo ad interim del premier Ghannouci. Ieri nello Yemen erano 7 le vittime di una manifestazione finita nel sangue, da qui oggi un esponente di una cellula di al-Qaeda in un messaggio audio ha incitato tutti gli arabi ad unirsi per abbattere i loro governanti ed instaurare la sharia, poi la minaccia di nuovi efferate violenze nella patria dell’ex presidente Ben Alì. Intanto l’Egitto torna in piazza Tahrir, luogo simbolo della rivolta: poche centinaia di persone continuano a chiedere le dimissioni del governo diretto dal generale Ahmed Shafiq e l'abolizione della legge di emergenza.

Elezioni politiche in Irlanda: spoglio conferma exit poll, vince Fine Gael
Vittoria in Irlanda per il Fine Gael, il partito centrista di opposizione che ha conquistato il 36,1% dei voti nelle elezioni di venerdì, vincendo nettamente la consultazione per il rinnovo del Parlamento. Dopo lo spoglio dell'80% delle schede, il partito del premier Brian Cowen, il Fianna Fail è crollato al terzo posto con il 17,5 %, preceduto anche dai laburisti che hanno ottenuto il 19,4%. Il servizio di Enzo Farinella:RealAudioMP3

Con 35 seggi ancora da assegnare su un totale di 166 rappresentanti nel Parlamento irlandese, il quadro della nuova scena politica, dopo le consultazioni elettorali, svoltesi venerdì, appare abbastanza chiaro. Il Fine Gael di Enda Kenny, alleato del partito popolare europeo, si impone alla guida del Paese, con il maggior numero di deputati, circa 75. Quasi certamente governerà in coalizione con i laburisti, al secondo posto dello schieramento politico. Pesante la sconfitta del partito Fianna Fail, alla guida dell’Irlanda negli ultimi 13 anni e dominatore della scena politica fin dagli anni ’30. Adesso, il partito fondato da Eamon de Valera siederà sugli scanni dell’opposizione, decimato, con circa 20 deputati. Ne aveva 78 nel 2007. Accanto a loro figureranno i nazionalisti di Gerry Adams, che hanno quasi triplicato la loro presenza in Parlamento. Lo stesso Adams, che si presentava per la prima volta alle consultazioni nazionali, è tra i 14 deputati già eletti del partito Sinn Fein. Sono scomparsi del tutto i Verdi, mentre gli Indipendenti hanno fatto registrare un’ottima percentuale con 16 deputati già eletti e altri in attesa. Il complicato sistema elettorale irlandese, con convalida individuale dei voti, eliminazione dei candidati che hanno ottenuto il minor numero di preferenze e la conseguente distribuzione delle medesime agli altri candidati, rallenta il processo di proclamazione dei vincitori, ma nello stesso tempo rende lo stesso sistema quanto mai avvincente. Comunque il nuovo Taoiseach o primo ministro della Repubblica d’Irlanda sarà Enda Kenny, leader del partito Fine Gael, le cui priorità sono, come lui stesso ha affermato: ricostruire l’Irlanda e la sua reputazione e riconquistare la posizione di prestigio di cui quest’isola ha sempre goduto all’interno dell’UE e del mondo intero, con un governo forte e stabile. Il nuovo Parlamento si riunirà il 9 marzo.

Nuova Zelanda: 147 morti ad una settimana dal sisma
Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto che martedì scorso ha colpito la città di Christchurch in Nuova Zelanda: 147 i morti e più di 50 le persone che mancano ancora all’appello. Lo ha detto il capo distrettuale della polizia Dave Cliff che precedentemente aveva parlato di 200 dispersi, assicurando che le squadre di soccorso sono ancora a lavoro. Il primo ministro John Key ha dichiarato che il disastro provocato dal sisma è il più tragico nella storia del Paese: i danni sono stati così devastanti che un terzo degli edifici della città, dovranno essere rasi al suolo e ricostruiti totalmente.

Afghanistan
Dieci persone sono rimaste uccise a causa dell’esplosione di due bombe nel distretto di Arghandab, nella provincia meridionale afghana di Kandahar. Lo riferiscono fonti governative spiegando che i due ordigni, comandati a distanza, sono esplosi in successione in un’area dove stava avendo luogo un combattimento illegale di cani.

Corea del Nord minaccia il Sud di rispondere con il fuoco alla propaganda
La Corea del Nord ha minacciato di colpire con il fuoco i militari sudcoreani se non sarà fermato l'invio di volantini di propaganda nel suo territorio. Lo riferisce la Kcna, agenzia ufficiale di Pyongyang. La minaccia arriva alla vigilia delle manovre militari congiunte Usa-SudCorea. I militari del Sud, hanno spedito dall’inizio del mese 10 mila articoli di prima necessità, usando cestini con viveri insieme ad informazioni sulle rivolte pro-democrazia in corso in Nord Africa.

Medio Oriente
Ancora lanci di razzi dalla Striscia di Gaza. Questa mattina nel settore di Eshkol, nel sud di Israele, un altro missile è stato sparato senza causare vittime ne’ danni. Lo ha confermato un portavoce militare. Ieri l’aviazione israeliana aveva effettuato una serie di raid contro il territorio della Striscia in risposta a lanci di razzi provenienti da Gaza, con un bilancio di quattro feriti.

Francia
E’ atteso per oggi l’annuncio delle dimissioni del ministro degli Esteri francese, Michelle Alliot-Marie, al centro delle polemiche a causa della sua vacanza natalizia a spese dell'entourage dell'ex presidente tunisino Ben Ali. La Alliot-Marie, che si trova in missione all'estero, ha però rifiutato di confermare la notizia. Questa sera il presidente Sarkozy, parlerà alla nazione.

La Cina rivede al ribasso il Pil
La Cina ha fissato al 7% la crescita economica fino al 2015. Lo ha detto stamattina il primo ministro Wen Jiabao, abbassando le stime precedenti, fissate al 7,5%. Il premier cinese ha anche parlato a sfavore del rafforzamento dello yuan per i suoi risvolti negativi sull'economia cinese.

Italia: rabbia e dolore per la morte di Yara, scomparsa da 3 mesi
In prima pagina su tutti i giornali italiani, il ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa tre mesi fa nel bergamasco. Il cadavere è stato rinvenuto ieri pomeriggio in un campo a Ponte San Pietro, ad una decina di chilometri da Brembate e il riconoscimento è stato possibile grazie ai vestiti che la ragazza indossava al momento della scomparsa e all’apparecchio ortodontico. Domani, sarà effettuata l'autopsia sui resti della ragazzina. Da chiarire innanzitutto quando il corpo sia stato portato nel campo: il sindaco della città ha confermato che l’area era stata battuta almeno due volte durante le ricerche. Dolore e commozione oggi alla Messa celebrata dal parroco di Brembate don Corinno. “Ora sappiamo cos’è un orco e siamo preoccupati perchè l’orco è tra noi” ha detto il sacerdote, esortando le autorità a far luce sulla vicenda. (Panoramica internazionale a cura di Cecilia Seppia)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 58







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