2011-02-26 15:05:35

È libero l’afghano convertito al cristianesimo condannato per apostasia


Sayed Musa, il 45enne operatore della Croce Rossa arrestato il 31 maggio del 2010 in Afghanistan in seguito alla sua conversione dall’islam al cristianesimo per la quale era stato condannato a morte con l’accusa di apostasia, è stato liberato la scorsa notte. Lo ha dichiarato all’agenzia Fides il suo avvocato, Afzal Nooristani, che è anche il direttore della Legal Aid Organization of Afghanistan, organizzazione che si occupa di assistenza legale e tutela dei diritti umani. Il rilascio di Musa è seguito alle pressioni della comunità internazionale e soprattutto del governo degli Stati Uniti; ora l’uomo troverà probabilmente asilo politico in Pakistan, dove risiede parte della sua famiglia. Per un caso che si risolve felicemente, però, ce ne sono altri ancora in dubbio, come quello di un altro afghano convertito, Ahmad Shah. “Occorre una complessiva riforma del sistema giuridico – ha spiegato Nooristani – ma il Paese attualmente attraversa un complesso di problemi e sfide come il terrorismo, la presenza di forze ultraconservatrici e la nebulosità della classe politica che rendono tutto più difficile”. La Costituzione dell’Afghanistan dichiara l’islam religione di Stato, ma riconosce ai seguaci di altre fedi il diritto al culto nelle forme previste dalla legge. La sharia, inoltre, è la fonte del diritto ed esistono leggi che prevedono la pena di morte per apostasia e blasfemia. (R.B.)







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