Rammarico della Radio Vaticana per la decisione della Cassazione sul presunto inquinamento
elettromagnetico
“Rammarico” per la decisione di rigettare un ricorso i cui motivi, almeno in parte,
anche la procura generale “non aveva ritenuto infondati”. A esprimerlo è la Direzione
generale della Radio Vaticana in merito alla sentenza pronunciata ieri dalla Quarta
Sezione Penale della Corte di Cassazione, relativa al procedimento a carico dell’Emittente
per il presunto inquinamento elettromagnetico. Il ricorso rigettato ieri, spiega in
una nota la Direzione della Radio, era stato presentato dalla difesa contro la sentenza
pronunciata il 14 ottobre 2009 dalla Corte di Appello di Roma, la quale – si rammenta
– “aveva dichiarato di non doversi procedere nei confronti di un ex Dirigente dell’Emittente
pontificia per prescrizione del reato (“getto pericoloso di cose”)”. Tale sentenza,
spiega la nota, “veniva contestata dalla difesa” perché “privava - di fatto - l’imputato
della possibilità di essere giudicato – e quindi assolto – nel merito”, e questo “contrariamente
ai principi giuridici fissati da una precedente sentenza della stessa Corte di Cassazione”.
Rimandando “una valutazione più approfondita della decisione della Suprema Corte alla
pubblicazione delle motivazioni della sentenza, la Direzione della Radio – afferma
la nota – esprime rammarico per questa decisione anche alla luce del fatto che la
procura generale non aveva ritenuto infondati alcuni motivi del ricorso”.
I
vertici della Radio Vaticana sottolineano, inoltre, che “la sentenza si inserisce
in una vicenda processuale lunga e tormentata”, che ha visto l’Emittente pontificia
“oggetto di accuse ingiuste per i presunti disturbi nei confronti di una parte della
popolazione, in relazione alle emissioni elettromagnetiche del Centro Trasmittente
di Santa Maria di Galeria”. “Come spiegato molte volte in questi anni anche in sede
processuale” – prosegue il comunicato – vale la pena ricordare “che la Radio Vaticana
ha sempre svolto la sua attività nel quadro degli accordi internazionali esistenti
con l’Italia relativi al Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria e che si è
sempre attenuta alle raccomandazioni internazionali in materia di emissioni elettromagnetiche
anche prima della esistenza di normative italiane”. “Dal 2001, poi, in seguito all’accordo
con il Governo italiano”, la Radio Vaticana – ribadisce la Direzione – “rispetta attentamente
i limiti previsti dalla sopravvenuta legislazione italiana, come dimostrano le ripetute
misurazioni svolte dalle istituzioni pubbliche italiane più competenti e attrezzate
in materia”. Ed “essendo tale normativa assai restrittiva – si conclude – non vi è
alcun motivo giustificato di preoccupazione da parte della popolazione, con la quale
è sempre stato desiderio della Radio Vaticana coltivare un rapporto di collaborazione”.
(A cura di Alessandro De Carolis)