2011-02-25 15:09:06

Manifestazioni in Tunisia ed Egitto contro i governi provvisori


Ad un mese esatto dall'inizio della rivolta popolare in Egitto, Piazza Tahrir, al centro del Cairo, punto di riferimento dei manifestanti, oggi è di nuovo gremita da centinaia di migliaia di persone. La dimostrazione è stata indetta dal "Movimento del 6 Aprile", oltre che dai Fratelli musulmani, con l’obiettivo di continuare la pressione sul Consiglio supremo delle Forze armate per arrivare all’estromissione degli esponenti del governo provvisorio, collegati al vecchio regime, e a un processo rapido per l’ex presidente, Hosni Mubarak.

Tunisia
Da questa mattina, alcune decine di migliaia i manifestanti sono riuniti nel centro di Tunisi per chiedere le dimissioni del governo provvisorio tunisino, insediatosi dopo la cacciata dell'ex presidente, Zine el-Abidine Ben Ali. Lo riferisce l'emittente satellitare al-Arabiya. Con la conclusione della preghiera islamica del venerdì, si prevede che la protesta possa raggiungere dimensioni maggiori.

Bahrain
Anche nel Bahrein non si arresta l’ondata delle proteste antigovernative. Migliaia di manifestanti sono da stamani nel centro di Manama per il “venerdì del lutto”, così come è stata definita la giornata odierna dalle opposizioni e dalle organizzazioni della società civile, per commemorare i sette uomini uccisi dall'inizio delle proteste, dodici giorni fa. La mobilitazione è animata per lo più dagli sciiti del Bahrein, la maggioranza della popolazione dell'arcipelago del Golfo, che chiedono un ridimensionamento della dinastia sunnita dei Khalifa, al potere da oltre due secoli, e la trasformazione del Paese in una vera “monarchia costituzionale”.

Yemen
La tensione resta altissima anche nello Yemen. Nella capitale Sanaa, al termine della tradizionale preghiera islamica del venerdì, manifestanti anti-regime si sono diretti verso il raduno all'esterno dell'Università della capitale, mentre un doppio cordone di poliziotti in tenuta antisommossa era schierato a dividere i giovani studenti dai sostenitori del presidente, Ali Abdallah Saleh, al potere da 32 anni. Fino ad oggi, si contano in tutto 17 morti negli ultimi nove giorni di disordini. Il presidente Saleh, che ieri aveva chiesto esplicitamente alle forze di sicurezza di “proteggere i manifestanti”, ha invitato i dimostranti a “limitarsi a manifestazioni pacifiche”, ordinando al contempo la formazione di un comitato, diretto dal premier Ali Mujawar, per il dialogo con i rappresentanti dei manifestanti.

Algeria-Obama
Il presidente statunitense, Barack Obama, si felicita con l’Algeria per aver posto fine allo stato d’emergenza durato 19 anni. “E’ un segno positivo” – ha dichiarato Obama – che il governo si adoperi per rispondere alle aspirazioni del popolo. Contiamo – ha aggiunto – su ulteriori passi da parte del governo che possano garantire al popolo algerino di poter esercitare pienamente i suoi diritti universali”.

Iran
Prosegue il pugno di ferro del regime iraniano nei confronti degli esponenti del fronte riformista. I giovani del movimento dell'Onda Verde hanno annunciato intanto che torneranno in piazza mercoledì prossimo, se le autorità non libereranno i leader dell'opposizione, Mir Hossein Mousav e Mehdi Karroubi, agli arresti domiciliari.

Al Qaeda minaccia l'Occidente
Nuove minacce di Al Qaida contro l’Occidente. In un video, al Zawahiri, il numero due del gruppo terroristico legato a Osama Bin Laden, ha parlato ai suoi uomini incitandoli a sabotare i sistemi economici e industriali per indebolire la potenza occidentale. Lo ha reso noto l'organizzazione statunitense Site, specializzata nel monitoraggio dei siti islamici.

Irlanda: elezioni legislative
Gli irlandesi sono chiamati oggi alle urne per il rinnovo anticipato del parlamento. Il voto arriva dopo il salvataggio finanziario di fine novembre e i tagli alla spesa pubblica, che hanno segnato la caduta del governo uscente del premier, Brian Cowen, la prima "vittima" della crisi economica in Europa. Il servizio è di Enzo Farinella:RealAudioMP3

Cinquecentosessantasei candidati – un numero record – si contenderanno i 165 seggi del parlamento della Repubblica Irlandese: ben 233 di questi si presentano da indipendenti, quasi a sottolineare l’insofferenza verso istituzioni politiche, ritenute responsabili del collasso economico e di quella che fino a due anni fa veniva denominata “la tigre celtica”. Secondo sondaggi di opinione, il partito Fianna Fail, al governo negli ultimi 13 anni, dovrebbe subire una notevole flessione: a rimpiazzarlo potrebbe esserci una coalizione tra Fine Gael, alleato del Partito popolare europeo (Ppe), e i laburisti. Anche se i due schieramenti hanno mostrato varie incrinature durante la campagna elettorale. Il Partito Sinn Fein, del nazionalista Gerry Adams, potrebbe raddoppiare la sua presenza in parlamento con 12 o addirittura 15 deputati, mentre gli indipendenti potrebbero determinare la maggioranza del nuovo governo della Repubblica di Irlanda. Si vota dalle 7.00 alle 22.00, ora locale, e lo spoglio dei voti avrà inizio domani.

Italia, terrorismo: arrestati a Brescia sei militanti di un gruppo islamico
Sei cittadini marocchini appartenenti al movimento fondamentalista islamico Adl Wal Ihsane (Giustizia e Carità) sono stati arrestati a Brescia dalla polizia. Gli stranieri, tutti residenti nell'hinterland della città lombarda, sono accusati di aver costituito un gruppo che aveva tra i propri obiettivi l'incitamento alla discriminazione e all'odio razziale e religioso, alla violenza e al jihad nei confronti dei cristiani e degli ebrei. In un documento sequestrato dalla polizia, erano annotati gli argomenti trattati nelle riunioni riservate agli esponenti di rilievo del gruppo.

Italia, decreto mille proroghe: 309 "sì", la Camera vota la fiducia
Con 309 voti a favore e 287 contrari, la Camera ha votato la fiducia al governo sul decreto mille proroghe. Domani toccherà al Senato, dove la fiducia si preannuncia scontata. I termini più importanti del provvedimento riguardano i media, gli interessi applicati dalle banche, gli insegnanti precari, il personale Consob, le demolizioni in Campania, Roma capitale e i biglietti del cinema. Per il presidente dei deputati del Carroccio, Marco Reguzzoni, il decreto mille proroghe “non riguarda soltanto gli interessi del Nord ma serve a tutto il Paese”. “Noi votiamo no convintamente, perchè è un provvedimento profondamente iniquo”, è stato invece il commento del vicesegretario del Partito democratico, Enrico Letta.

Terremoto in Nuova Zelanda: sale il bilancio dei morti
È salito a 113 morti e 228 dispersi il bilancio, ancora provvisorio, del terremoto di magnitudo 6.3 avvenuto martedì scorso nella città di Christchurch, in Nuova Zelanda. Più di 2500 sono i feriti, di cui oltre 160 in modo grave. Il sindaco della città, Bob Parker, ha assicurato che i soccorritori non perdono la speranza di trovare sopravvissuti. Il comandante della polizia, Dave Cliff, ha ammesso, invece, che non vi è alcuna possibilità di recuperare persone ancora in vita dal palazzo della Canterbury Tv, edificio nel cuore della città, che ospitava anche una scuola d’inglese per stranieri, dove si trovavano fino a 120 persone, fra cui 11 studenti giapponesi. Altri corpi, fra 16 e 22, si ritengono sepolti fra le macerie della storica cattedrale anglicana nella piazza centrale della città. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 56







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