2011-02-25 16:04:50

Crisi libica al Consiglio per i Diritti Umani. Mons. Tomasi: porre fine alle violenze contro i civili


Riunione urgente stamani a Ginevra per il Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu per valutare le misure da prendere in relazione alle violazioni che si satanno verificando in Libia in Libia. Era presente mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu della città elvetica. Helene Destombes lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. – Il Consiglio dei Diritti Umani si è trovato molto concorde nel prendere la decisione di organizzare una sessione speciale per trattare la crisi libica. Oggi si è svolta questa sessione; hanno preso la parola l’Alto Commissario dei Diritti Umani, il rappresentante degli esperti indipendenti sui vari settori dei diritti umani. C’è stata, anche da parte degli Stati che hanno parlato finora – e la sessione è ancora in corso – una condanna totale dell’uso della violenza da parte delle autorità contro i civili, l’uso dei militari, di bombe, di mercenari. Tutto questo è chiaramente una violazione dei diritti più elementari, tra cui il diritto di riunirsi e di libertà d’espressione. E’ la volontà popolare che cerca una partecipazione diversa nella gestione dello Stato. Sono state fatte delle raccomandazioni importanti: la prima è che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite – che ha l’autorità di farlo – sospenda dal Consiglio dei Diritti Umani la Libia - che è un membro di questo Consiglio - perché le autorità libiche si sono comportate in maniera del tutto contraria ai principi del Consiglio dei Diritti Umani. La seconda raccomandazione è creare una missione internazionale di inchiesta, che vada in Libia ad esaminare come stanno veramente le cose e a vedere come aiutare a rimediare e bloccare questa enorme violenza contro la popolazione civile.

D. - Qual è la posizione della Santa Sede ?

R. - La Santa Sede afferma che bisogna anzitutto porre fine a questa violenza e fare in modo che si ritorni ad un dialogo per vedere se si può trovare una soluzione. Queste manifestazioni esprimono la volontà popolare di una partecipazione attiva e democratica nella gestione del Paese. La Santa Sede esprime sgomento e dolore per le tantissime vittime causate da questa crisi libica. Si cerca inoltre di capire come queste decisioni della Comunità internazionale possano avere efficacia per il beneficio dei cittadini della Libia ed anche per prevenire questi esodi massicci, che potrebbero essere inevitabili se non si trova una soluzione serena e concordata per questa crisi. (vv)







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