2011-02-24 15:24:59

Sud Sudan: in crescita Radio Miraya, l’emittente Onu per la ricostruzione del Paese


“Un microfono è meglio di una pistola”: sono le parole di David, uno dei conduttori di Radio Miraya, emittente in crescita nel Sud Sudan, Paese devastato da oltre ventidue anni di guerra intestina. Gestita della missione ONU nel Paese (Minus) e dalla Fondazione Hirondelle, un’Organizzazione non governativa svizzera che costruisce supporti multimediali nelle zone di crisi post-conflitto, Radio Miraya è stata lanciata il 30 giugno del 2006, ma con il tempo è cresciuta molto, tanto che oggi conta più di cento membri nello staff, provenienti da varie zone del Sudan. Molti di loro sono ex bambini-soldato che ora cercano di dare un futuro al Paese attraverso un’informazione libera e aperta. Le trasmissioni vanno in onda 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana, con l’obiettivo di trasformare l’emittente in un punto di riferimento per la società civile, dando voce a tutta la popolazione. Un obiettivo divenuto ancora più importante alla luce del referendum del gennaio scorso, che ha visto il Sud Sudan votare a favore dell’indipendenza. Il palinsesto di Radio Miraya prevede dibattiti politici, servizi di cronaca - con particolare attenzione alla questione dei rifugiati – un talk show, “Faccia a faccia”, che ospita personalità della società civile, ma anche un programma intitolato “La nostra casa” che cerca di dare risposte ai problemi più concreti della vita familiare e domestica, come quello di mangiare in modo sano e bilanciato, nonostante la scarsità delle risorse. Spazio anche alla musica, con programmi che ripercorrono le sonorità tradizionali sudanesi e che hanno particolare presa sui giovani, ricreando il tessuto del passato e della cultura. In fondo, molti ragazzi sono consapevoli del fatto che la radio è uno strumento importante per far conoscere al mondo le difficili condizioni del Sudan, uno strumento importante per avere voce e ricevere aiuto. (I.P.)







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