Rapporto denuncia il sequestro sistematico in Messico di migliaia di migranti
Rapiti per fare “cassa” e per essere reclutati tra le file della “mala”. È la drammatica
sorte capitata a migliaia di migranti nei mesi scorsi, secondo i dati contenuti nel
nuovo Rapporto della Commissione nazionale dei diritti umani (Cndh). Tra aprile e
settembre 2010, si legge nel documento, oltre 11.300 migranti, per la maggior parte
centroamericani, sono stati vittime di sequestri orchestrati dalla criminalità organizzata
non solo per estorsioni nei confronti dei migranti ma anche per utilizzarli in attività
illegali. Secondo le testimonianze raccolte, riferisce la Misna, per rilasciare gli
ostaggi i sequestratori pretendono in media tra i 1000 e i 5000 dollari, arrivando
anche a 10 mila. Nelle pagine del “Rapporto speciale sul sequestro di migranti in
Messico” – questo il titolo completo dello studio – si rileva che i rapimenti di cittadini
stranieri, in transito sul territorio messicano e diretti verso la frontiera statunitense,
è in costante aumento: tra settembre 2008 e febbraio 2009 se ne erano registrati 9.758.
Le vittime sono principalmente honduregni, salvadoregni, guatemaltechi e nicaraguensi.
Il Rapporto – che sottolinea in maniera critica come gli sforzi profusi dal governo
non siano “stati finora sufficienti” – è stato presentato in concomitanza con l’approvazione,
da parte del Senato, della bozza di un nuovo progetto di legge in materia migratoria,
mirato a garantire uguali trattamenti per i migranti con o senza documenti per l’accesso
ai servizi sanitari e alla giustizia. La bozza è passata con 84 voti a favore e 15
contrari, ma restano da discutere alcuni articoli tra cui uno che concederebbe alla
polizia federale la facoltà di arrestare i migranti senza documenti, finora riserva
esclusivamente agli agenti dell’Istituto nazionale della migrazione. (A.D.C.)