Messico: assassinio di un sacerdote in un tentativo di furto
L'assassinio di un parroco messicano avvenuto tra lunedì e martedì è “un riflesso
della corruzione, della menzogna e della situazione sociale immorale che crea situazioni
di violenza”. Lo ha affermato il vescovo di Tuxpan Veracruz, mons. Juan Navarro Castellanos,
in una nota all'agenzia Fides in cui il presule commenta l'omicidio di padre Santos
Sánchez Hernández, il cui cadavere è stato rinvenuto nella sua canonica. L'assassinio
è avvenuto nella notte fra il 21 e il 22 febbraio nella comunità parrocchiale di Mecapalapa,
nello Stato messicano di Puebla. Per mons. Navarro Castellanos, tutto sembra indicare
che qualcuno si sia introdotto nella casa del sacerdote molto probabilmente per rubare,
e una volta scoperto lo abbia aggredito con un machete, provocandogli gravi ferite
che ne hanno provocato la morte. Le autorità hanno aperto un'indagine sull'accaduto.
Padre Santos Sánchez Hernández era nato il 29 agosto 1967 a Potrero del Llano (Veracruz).
Era stato ordinato diacono il 22 dicembre 1998 e sacerdote il 28 aprile 1999. Il 24
giugno 2010 era stato nominato parroco di San José a Mecapalapa, e da poco era Decano
del Decanato di parrocchie di Tihuatlán. “Invitiamo tutta la comunità ad unirsi alla
preghiera della Diocesi di Tuxpan, chiedendo al Signore per padre Santos Sánchez Hernández,
per la sua famiglia e per la comunità diocesana la consolazione della speranza eterna”,
ha scritto nella sua nota mons. Navarro Castellanos. Dopo aver celebrato i funerali
del presbitero, in un'intervista concessa a un giornale locale ha detto che “colui
che uccide avrà a che fare con Dio, perché l'omicidio è un peccato capitale, perché
la vita è un dono divino della quale nessuno può disporre”. Il presule ha condannato
il clima di violenza e di insicurezza che regna in Messico, definendo l'assassinio
del parroco di Mecapalapa “un riflesso della corruzione, della menzogna e della situazione
sociale immorale delle istituzioni, che determinano un disordine etico e sociale,
che confonde le persone, creando situazioni e atteggiamenti di violazione dei diritti
umani e di violenza”. (R.P.)