Kashmir: incendiata una scuola cristiana a Srinagar. Sospetti sui militanti islamici
Sospetti militanti islamici hanno incendiato il 19 febbraio la Scuola del convento
di St. Luke, un istituto protestante educativo che ha cominciato la sua attività circa
17 anni fa a Srinagar, in Kashmir. Il danno è calcolato in 60 milioni di rupie (958.000
euro). L’attentato è avvenuto verso le 22.30, ora locale. Otto locali, fra cui classi,
biblioteca e laboratori computer sono andati completamente distrutti. La direttrice
della scuola, Grace Paljor, ha dichiarato che in questo momento si stanno inventariando
i danni, che vengono calcolati per ora in 60 milioni di rupie. Ha anche dichiarato
di essere stata minacciata verbalmente, parecchie volte, prima dell’incidente, da
alcune persone per il fatto di essere cristiana. La scuola ha 450 studenti. Al momento
dell’attentato era chiusa per le vacanze e quindi non c’è stato nessun danno alle
persone. La scuola riaprirà il 1° marzo. “L’amministrazione della scuola è abituata
a ricevere chiamate telefoniche minacciose di tanto in tanto da parte di estremisti.
Avevano minacciato di dare fuoco alla scuola, e hanno messo in atto la minaccia. Dopo
che la Tyndale Disco è stata bruciata nell’agosto del 2010 gli estremisti hanno cominciato
a prendere di mira le scuole cristiane nella valle. Abbiamo sporto denuncia alla stazione
di polizia di Munshi Bagh”. Alcune fonti hanno detto all'agenzia AsiaNews che la
scuola è stata presa di mira a causa di voci senza fondamento relative a un’opera
di conversione. “Viviamo tempi precari qui, nello Stato a maggioranza musulmana, e
speriamo che i sentimenti contro di noi non crescano. Il disagio politico si è aggiunto
a problemi irrisolti e fa crescere le tensioni contro di noi. In questo panorama politico
teso, noi cristiani siamo le vittime” ha lamentato il vescovo Peter Celestine Elampassery,
ofm, della diocesi cattolica di Jammu-Srinagar. “Comunque, anche se i cattolici sono
una minoranza minuscola, cioè appena lo 0.014% della popolazione, la Chiesa ha dato
un contributo significativo per decenni al progresso e allo sviluppo dello Stato,
grazie alla nostra missione educativa, alle istituzioni sanitarie e sociali; il nostro
contributo alla costruzione dello Stato è apprezzato, anche se tristemente, in momenti
di tensione, alcuni gruppi marginali diffondono voci maliziose, prendono di mira il
nostro lavoro e seminano sospetto e divisione”. Il presidente del Global Council of
Indian Christians (Gcic) ha condannato l’attentato. Sajan K. George ha detto: “Anche
le più lievi e infondate voci provocano gesti criminali da parte dei fondamentalisti.
La scuola è stata incendiata a causa di voci fabbricate e false di tentativi di conversione.
Nel settembre 2010 le scuole Tyndale Biscoe e Mallinson hanno subito la stessa sorte
per lo stesso motivo. Nel novembre 2006 il coordinatore del Gcic per il Kashmir, Bashir
Tantray, è stato ucciso da militanti islamici. La comunità cristiana è presa di mira
dai fondamentalisti religiosi. Chiediamo alle autorità del Jammu e del Kashmir di
proteggere i cristiani”. (R.P.)