Indonesia. Assalto a una chiesa protestante a Bekasi: condanne lievi per i leader
islamici
“Sono molto preoccupato. Il verdetto offende le vittime e le loro famiglie”. È il
commento a caldo dell’avvocato Saor Siagian, rappresentante legale dei membri della
chiesa Hkbp, in merito alla sentenza emessa oggi dal tribunale di Bekasi, nel West
Java. I giudici - riferisce l'agenzia AsiaNews - hanno condannato a pochi mesi di
prigione tre degli 11 imputati, alla sbarra per l’assalto alla chiesa protestante
del settembre scorso, in cui è rimasto ferito in modo grave il pastore Afian Sihombing.
La Corte distrettuale di Bekasi, reggenza del West Java, ha condannato oggi tre membri
dell’Islamic Defenders Front (Fpi), responsabili dell’assalto alla comunità cristiana
Hkbp avvenuto il 12 settembre 2010. Il gruppo ha accoltellato Afian Sihombing, colpendolo
allo stomaco. Nell’attacco – causato da dispute sulla costruzione di una chiesa –
è stata ferita anche Luspida Simanjutak, che insieme al pastore guida la Huria Batak
Kristen Protestant: la donna ha riportato tagli alla faccia, alla testa e alla schiena.
I giudici hanno disposto 5 mesi e 15 giorni di galera per Murhali Barda, capo dell’Fpi
di Bekasi, con l’accusa di “condotta disdicevole”. Egli verrà scarcerato il prossimo
27 febbraio, perché avrebbe già scontato i termini della condanna. Adji Ahmad Faisal
e Ade Firman, invece, hanno ricevuto rispettivamente sette e sei mesi di prigione,
quali autori materiali dell'assalto. Il pubblico ministero aveva chiesto pene variabili
tra i sei e i 10 mesi. Pene lievei anche per altri otto imputati, mentre due persone
sono state affidate alla sorveglianza dei familiari. Saor Siagian, avvocato della
comunità cristiana, è contrariato dalla sentenza, che giudica troppo “leggera”. Il
verdetto, spiega il legale a Kompass.com, offende “le vittime e le loro famiglie”.
Il principale imputato, aggiunge, ha ricevuto solo “5 mesi e 15 giorni di prigione”
e una simile sentenza non servirà da “deterrente” per impedire nuovi attacchi. Egli
non esclude di ricorrere in appello. (R.P.)