Vescovi del Regno Unito: coppie gay mai unite in matrimonio religioso in una chiesa
cattolica
Nessuna coppia omosessuale sarà mai unita in matrimonio religioso in un luogo di culto
cattolico e “la Chiesa si opporrà con ogni mezzo a qualsiasi provvedimento volto a
modificare la natura fondamentale del matrimonio”. È quanto ha dichiarato l’arcivescovo
Peter Smith, responsabile del Dipartimento per la cittadinanza cristiana della Conferenza
episcopale inglese e gallese, in merito al via libera dato dal Governo conservatore
di David Cameron al matrimonio religioso degli omosessuali. Il disegno di legge, presentato
nei giorni scorsi al Parlamento da Lynne Featherstone, Sotto-segretario alle pari
opportunità, vuole cambiare la definizione legale del matrimonio come unione tra un
uomo e una donna, permettendo alle coppie omosessuali di celebrare un rito religioso
e ai due partner di definirsi "marito" e "moglie" come le coppie eterosessuali. Una
norma - rileva nella nota mons. Smith - mai prevista da nessuna legge sinora approvata
dal Parlamento, neanche dall’Equality Act (la legge con cui il precedente Premier
laburista Tony Blair aveva legalizzato nel 2005 le unioni civili tra persone dello
stesso sesso, ndr). “Il matrimonio – sottolinea il presule - non appartiene allo Stato
più di quanto non appartenga alla Chiesa” trattandosi di “un’ istituzione fondamentale
che ha la sua radice nella stessa natura umana. Un ministro del culto è perfettamente
libero di celebrare un rito religioso prima o dopo la registrazione di un’unione
civile, perché ciò rientra nella sfera della libertà religiosa, ma - afferma in conclusione
la nota – per questo non è necessaria una legge dello Stato”. Oltre alla Chiesa cattolica,
anche la Chiesa anglicana, le autorità religiose ebraiche e islamiche inglesi si sono
sinora opposte alle unioni religiose tra persone omosessuali. Di diverso avviso, peraltro,
altre confessioni protestanti britanniche. Nel Regno Unito finora circa 26 mila coppie
omosessuali hanno celebrato unioni civili, ma si prevede che, se la nuova legge passerà,
saranno molte di più. (L.Z.)