2011-02-22 17:42:27

Mons. Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli, all'agenzia Misna: “E’ UNA RIVOLTA GENERAZIONALE”


“Quella in atto è a mio avviso una rivolta generazionale. La voce di questi giovani va ascoltata e loro vanno aiutati. Anche se la situazione economica della Libia non è delle peggiori, i giovani cercano una speranza per il futuro”: lo ha detto alla MISNA monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli, raggiunto telefonicamente nella capitale libica. “Stamani mi sono recato dal nostro quartiere, Dahara, a quello di Gurgi par la santa messa, e non ho notato particolari disordini o contestazioni” riferisce il presule, sottolineando la difficoltà di poter verificare la moltitudine di informazioni rilanciate in queste ore dai media internazionali.
“Molte cose dette sono inesatte – aggiunge il vescovo – come ad esempio notizie secondo le quali la cattedrale e l’aeroporto sarebbero stati bombardati, che a me non risultano affatto”. Impossibile per il presule, un missionario francescano, confermare le notizie secondo cui l’aviazione avrebbe bombardato ieri i manifestanti per le strade di Tripoli, le cui immagini sono state diffuse da molte televisioni. “La repressione contro i manifestanti c’è stata, ma bisogna dire anche che le contestazioni sono state molto accese” osserva monsignor Martinelli, sottolineando che “la violenza non serve, non porta a nulla”.
In un contesto di grande incertezza per il futuro del paese, monsignor Martinelli invita “la diplomazia a essere sostenuta dalla preghiera”. “Noi – ha aggiunto il vicario apostolico – insieme alla comunità cristiana di Tripoli, una comunità in maggioranza afro-asiatica, abbiamo pregato tanto in questi giorni, affinché il Signore doni la pace a questa gente, e che siano rispettati i diritti e gli ideali di giustizia e di pace”. In prima linea in queste difficili giornate libiche sono state le diverse comunità di religiose, tutte impegnate nel campo sanitario, in particolare negli ospedali. “Tutte stanno bene, ma hanno trascorso momenti difficili, di grande shock per per l’alto numero di feriti e le scene drammatiche” legate ai disordini degli ultimi giorni.







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