Cordoglio per il sisma in Nuova Zelanda: 65 i morti, molte persone ancora sotto le
macerie
Giunge il cordoglio per la Nuova Zelanda, colpita da una devastante scossa di terremoto
lungo la costa della città di Christchurch, nell'Isola Meridionale del Paese. Il Dipartimento
di Stato americano e l'Italia sono fra i Paesi che hanno scritto alle autorità neozelandesi
per esprimere il dolore per le 65 persone finora accertate che hanno perso la vita
a causa del sisma, anche se molti sarebbero ancora sotto le macerie, fra le quali
sono al lavoro i soccorritori. Il servizio di Mariapia Iacapraro:
Il terremoto,
di bassa profondità e magnitudo 6.3, ha devastato la città di Christchurch, seconda
città del Paese per importanza, di circa 400 mila abitanti. Il sisma ha colpito la
città durante l'ora di pranzo quando palazzi, uffici e centri commerciali erano molto
affollati. Forte dunque la preoccupazione per almeno 200 persone che potrebbero essere
rimaste sotto le macerie. In tutto questo un particolare segnale di speranza è arrivato
da alcuni studenti nipponici rimasti intrappolati in un edificio di sei piani che
hanno chiesto aiuto via mail. "Stiamo assistendo a quello che può rivelarsi il giorno
più buio nella storia neozelandese", ha commentato il primo ministro, John Key, che
ha proclamato lo stato di emergenza nazionale. Il aindaco di Christchurch ha paragonato
la città a una zona di guerra. Dalle autorità, intanto, è arrivato l'ordine ai cittadini
di lasciare libere le strade per favorire il transito dei servizi di emergenza. Lo
scorso 4 settembre un'altra scossa aveva colpito la città, senza però causare vittime.