Proseguono anche nel resto del mondo arabo e islamico le rivolte popolari per ottenere
riforme democratiche. Dall’Iran allo Yemen, dove in migliaia continuano a manifestare,
il tributo di sangue pagato dai manifestanti è alto. Il servizio di Stefano Leszczynski:
Intanto in
Tunisia si rincorrono le voci su un possibile decesso dell’ex presidente Ben Ali,
rifugiatosi in Arabia Saudita. Le autorità hanno chiesto a Riad conferme sullo stato
di salute dell’ex presidente e l’immediata estradizione.
In Egitto, invece,
ieri la tv pubblica ha annunciato la liberazione di 108 detenuti politici, molti dei
quali arrestati durante le manifestazioni di piazza del 25 gennaio che hanno portato
alle dimissioni del presidente Hosni Mubarak. Secondo le agenzie in difesa dei diritti
umani, sarebbero agli arresti migliaia di prigionieri accusati di reati d’opinione.
Una
delle conseguenze delle proteste, già ampiamente dimostrata, riguarda l’intensificarsi
del flusso di immigrati verso l’Europa. Nelle ultime ore 2 barconi carichi di tunisini
sono stati avvistati al largo di Lampedusa, dove è iniziata ufficialmente la missione
di Frontex, con l'arrivo sull'isola degli esperti dell'Agenzia europea delle frontiere.
Proprio sul ruolo dell’Europa nell’emergenza immigrazione Eugenio Bonanata ha intervistato
Federiga Bindi, docente di Integrazione Politica Europea all’Università Tor Vergata
di Roma: