Pakistan: nel Punjab, Sherry Rehman non verrà processata per blasfemia
Il giudice distrettuale di Multan, città del Punjab, ha respinto la richiesta di accuse
per blasfemia a carico di Sherry Rehman, parlamentare del partito di governo Pakistan
People’s Party (Ppp). Il tribunale - riferisce l'agenzia AsiaNews - aveva incaricato
la polizia di stendere un verbale con le accuse e trovare riscontri alla denuncia
presentata da un privato cittadino contro la donna. Tuttavia, gli investigatori non
hanno ravvisato elementi a sostegno dell’accusa e ne ha chiesto l’archiviazione. Fonti
vicine alla Rehman confermano che resta precaria la sicurezza della donna, sulla quale
pendono le minacce di morte degli estremisti islamici. Nei mesi scorsi la Rehman aveva
proposto modifiche alla “legge nera”, scatenando le ire dell’ala fondamentalista del
Paese. In seguito la donna ha ritirato gli emendamenti, precisando di voler seguire
la linea del proprio partito, piuttosto tentennante nel voler cambiare la norma. L’ultimo
intervento risale alla scorsa settimana: Yousaf Raza Gilani, premier pakistano, ha
“categoricamente escluso” emendamenti dell’esecutivo alla legge sulla blasfemia. Salman
Taseer, governatore del Punjab e membro del Ppp è stato invece ucciso nel gennaio
scorso per essersi schierato in pubblico contro la legge sulla blasfemia. Il 7 febbraio
scorso Fahim Akhtar Gul, commerciante di Multan, ha denunciato Sherry Rehman al tribunale
di Multan, con l’accusa di blasfemia. La parlamentare avrebbe usato termini denigratori
contro la “legge nera” durante un talk-show televisivo nel novembre 2010, e per questo
"va punita proprio in base alla controversa norma". Mehr Nasir Hussain, giudice aggiunto
del tribunale del distretto di Multan, ha incaricato i vertici delle forze dell’ordine
di aprire un’inchiesta e redigere un rapporto, con le eventuali fonti di prova. Verificati
i fatti, il funzionario di polizia Yousaf Khokhar ha chiarito che “la vicenda non
rientra nei casi di blasfemia” perché “analizzando da vicino i filmati, non emergono
violazioni alla legge”. Accogliendo le verifiche degli investigatori, il giudice ha
deciso di archiviare il caso. (R.P.)