India: digiuno e sit-in di vescovi e fedeli contro un falso rapporto sulle violenze
in Karnataka
Migliaia di cristiani in Karnataka danno vita a una manifestazione e a un digiuno
per protestare contro un rapporto che negando testimonianze e evidenza scagiona alcune
organizzazioni radicali indù nell’attacco di decine di chiese. Al digiuno silenzioso
presso il campus dell’università di St Mark, a Bangalore, partecipano 18 vescovi,
fra cui l’arcivescovo di Bangalore Bernard Moras. Oltre a digiunare e a manifestare
nel sit-in, vescovi, esponenti del Global council of Indian Christians (Gcic) e cristiani
del Karnataka presenteranno al governatore e al primo ministro del Karnataka un contro-rapporto,
intitolato: “1000 giorni di governo, 236 attacchi e 1000 persone traumatizzate”. Il
rapporto della commissione Somasekhar - sottolinea l'agenzia AsiaNews - scagiona il
Bajrang Dal e il suo coordinatore, Mahendra Kumar, così come il movimento radicale
indù Sangh Parivar. Ma, fanno notare i cristiani, esiste una lista di 56 chiese, allegata
al rapporto, in cui vengono indicati gli autori degli attacchi. In 12 casi si parla
del Bajrang Dal, in un caso del Sangh Parivar. E Mahendra Kumar, in una sua dichiarazione,
ammette il legame fra il Bajrang Dal e il Vhp, una organizzazione radicale indù. Quindi,
sostengono i cristiani, non si capisce come il rapporto possa scagionare quei movimenti.
Il presidente del Gcic, Sajan K. George, commenta così il rapporto ad AsiaNews : “Un
fascio di menzogne, teso a confondere e disinformare la gente. I più di 28 attacchi
condotti nell’agosto e nel settembre 2008 in Karnataka erano guidati da estremisti
indù, e in particolare dal Bajrang Dal”. Il rapporto Somasekhar è “completamente opposto”
alla relazione provvisoria presentata l’anno scorso, che indicava responsabilità sia
della polizia che dei leader del partito al governo e dei gruppi nazionalisti indù.
Sajan K. George afferma anche che il rapporto Somasekhar cerca di giustificare l’uso
eccessivo della forza da parte della polizia contro i bambini e le donne alle chiese
di Kulshekara e di Vamanjoor, quando invece “è stata eccessiva e in violazione delle
norme prescritte”. (R.P.)