Il Consiglio ecumenico delle Chiese riunito su "I cristiani e le sfide della secolarizzazione"
Promuovere l’unità dei cristiani e l’armonia interreligiosa. Questi i principali obiettivi
proposti dal Consiglio Ecumenico delle Chiese (World Council of Churches, Wcc) quali
strumenti imprescindibili per affrontare le sfide future della società. Se ne è discusso,
giovedì scorso, nel corso della riunione del comitato centrale che si terrà fino al
22 febbraio, presieduta da Mary Tanner della Church of England e da Omowunmi Iyabode
Oyekola, della Church of the Lord. Il Wcc è tornato a riunirsi per prendere decisioni
sul futuro dell’organismo internazionale, valutare lo stato dei programmi in corso
e intervenire in maniera adeguata su eventuali situazioni contingenti nel mondo. Nel
corso della prima parte dei lavori - riferisce L'Osservatore Romano - è stato sottolineato
che il Wcc, per promuovere il raggiungimento dei suoi obiettivi, dovrà contribuire
a difendere il sistema dei valori cristiani e sviluppare il dialogo con le altre religioni.
Occorre, inoltre, compiere uno sforzo comune per difendere la tradizione cristiana
dalle forze secolari che stanno provando a imporre opinioni contro la religione.
Secondo padre Gosbert Byamungu, co-moderatore del gruppo di lavoro congiunto della
Chiesa cattolica e del Consiglio ecumenico delle Chiese, dopo cinquant’anni di sfiducia
e di ostilità tra il Wcc e la Chiesa cattolica, «adesso, finalmente, siamo entrati
in un clima di fiducia e di amicizia, per questo motivo — ha spiegato — adesso, la
nostra principale sfida è quella di trasformare il nostro accordo in materia di dottrina
in una testimonianza comune e di servizio». Il comitato centrale del Wcc ha anche
espresso soddisfazione per gli ottimi rapporti instaurati di recente con la Chiesa
cattolica, le comunità cristiane e gli organismi evangelici. Il dialogo interreligioso
e la cooperazione fra le varie confessioni — hanno sottolineato — si vanno sempre
più intensificando e questo ci fa ben sperare per il futuro”. Nel corso della sessione,
si anche è discusso della difficile situazione nella quale sono costretti a vivere
i cristiani in Indonesia e del clima di tensione in alcuni Paesi arabi. «Nei confronti
dei cristiani — ha detto la pastora protestante Margaretha Hendriks-Ririmasse — c’è
pregiudizio e scetticismo. I musulmani radicali in Indonesia considerano i cristiani
un serio pericolo e gli attacchi nei confronti delle nostre comunità si verificano
perché siamo in crescita nel Paese. Nonostante tutto, siamo fiduciosi perché riceviamo
il sostegno della comunità musulmana moderata». Infine, il Wcc ha ribadito l’impegno
nella definizione di un'agenda ecumenica che ponga al centro un programma di gesti
concreti in favore della pace, intesa non semplicemente come rifiuto della guerra,
ma come superamento di ogni forma di violenza in nome di Dio. (L.Z.)