2011-02-19 14:05:25

Il Consiglio ecumenico delle Chiese riunito su "I cristiani e le sfide della secolarizzazione"


Promuovere l’unità dei cristiani e l’armonia interreligiosa. Questi i principali obiettivi proposti dal Consiglio Ecumenico delle Chiese (World Council of Churches, Wcc) quali strumenti imprescindibili per affrontare le sfide future della società. Se ne è discusso, giovedì scorso, nel corso della riunione del comitato centrale che si terrà fino al 22 febbraio, presieduta da Mary Tanner della Church of England e da Omowunmi Iyabode Oyekola, della Church of the Lord. Il Wcc è tornato a riunirsi per prendere decisioni sul futuro dell’organismo internazionale, valutare lo stato dei programmi in corso e intervenire in maniera adeguata su eventuali situazioni contingenti nel mondo. Nel corso della prima parte dei lavori - riferisce L'Osservatore Romano - è stato sottolineato che il Wcc, per promuovere il raggiungimento dei suoi obiettivi, dovrà contribuire a difendere il sistema dei valori cristiani e sviluppare il dialogo con le altre religioni. Occorre, inoltre, compiere uno sforzo comune per difendere la tradizione cristiana dalle forze secolari che stanno provando a imporre opinioni contro la religione. Secondo padre Gosbert Byamungu, co-moderatore del gruppo di lavoro congiunto della Chiesa cattolica e del Consiglio ecumenico delle Chiese, dopo cinquant’anni di sfiducia e di ostilità tra il Wcc e la Chiesa cattolica, «adesso, finalmente, siamo entrati in un clima di fiducia e di amicizia, per questo motivo — ha spiegato — adesso, la nostra principale sfida è quella di trasformare il nostro accordo in materia di dottrina in una testimonianza comune e di servizio». Il comitato centrale del Wcc ha anche espresso soddisfazione per gli ottimi rapporti instaurati di recente con la Chiesa cattolica, le comunità cristiane e gli organismi evangelici. Il dialogo interreligioso e la cooperazione fra le varie confessioni — hanno sottolineato — si vanno sempre più intensificando e questo ci fa ben sperare per il futuro”. Nel corso della sessione, si anche è discusso della difficile situazione nella quale sono costretti a vivere i cristiani in Indonesia e del clima di tensione in alcuni Paesi arabi. «Nei confronti dei cristiani — ha detto la pastora protestante Margaretha Hendriks-Ririmasse — c’è pregiudizio e scetticismo. I musulmani radicali in Indonesia considerano i cristiani un serio pericolo e gli attacchi nei confronti delle nostre comunità si verificano perché siamo in crescita nel Paese. Nonostante tutto, siamo fiduciosi perché riceviamo il sostegno della comunità musulmana moderata». Infine, il Wcc ha ribadito l’impegno nella definizione di un'agenda ecumenica che ponga al centro un programma di gesti concreti in favore della pace, intesa non semplicemente come rifiuto della guerra, ma come superamento di ogni forma di violenza in nome di Dio. (L.Z.)







All the contents on this site are copyrighted ©.