Libia, migliaia di manifestanti nelle strade di Bengasi
Nuova giornata di tensioni nel mondo arabo. In Libia si traccia il bilancio della
Giornata della Collera che, ieri, soprattutto nella città di Bengasi, ha visto scendere
in piazza migliaia di persone contro il quarantennale regime di Gheddafi. Fonti mediche
parlano di 14 morti, mentre per l’organizzazione non governativa, Human Right Watch,
negli ultimi due giorni sono stati almeno 24. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
La Giornata
della Collera ha lasciato il segno e Human Right Watch approfitta dell’occasione per
fare un appello alle autorità di Tripoli, chiedendo di porre subito fine agli scontri.
E' necessario che le forze di sicurezza libiche – si legge in un documento – cessino
ogni attacco contro chi protesta pacificamente e che si apra un'inchiesta su quanto
accaduto nei giorni scorsi. Oggi, giornata di preghiera islamica, sono previsti i
funerali delle vittime degli scontri che potrebbero essere motivo di altre tensioni
e costituire l’occasione per dare vita a nuove dimostrazioni contro Gheddafi. Intanto
migliaia di manifestanti sono tornati in strada a Bengasi. Un testimone citato dalla
Bbc, riferisce della ripresa delle violenze tra manifestanti e polizia, che avrebbe
fatto ricorso ad armi da fuoco. Inoltre numerosi detenuti del carcere della città
sarebbero riusciti ad evadere in seguito ad una rivolta. Dalla loro, i Comitati rivoluzionari
libici, pilastro del governo di Muammar Gheddafi: hanno minacciato oggi una risposta
"violenta e fulminante" nei confronti di coloro che stanno criticando il regime. Sul
fronte politico, intanto, si prende tempo. E' stata rinviata a data da destinarsi
la seduta d'urgenza del Congresso Generale del Popolo, il parlamento libico, convocata
per lunedì prossimo a Tripoli. La riunione era stata decisa per dare vita ad importanti
cambiamenti all’interno del governo, per sostituire alcune alte personalità dell'esecutivo
e per decidere su importanti riforme ispirate a criteri di decentramento amministrativo.