2011-02-17 14:24:46

Usa: i vescovi chiedono che la Finanziaria 2011 dia priorità ai poveri


Promuovere un approccio equilibrato che concili le ragioni di bilancio con la necessità di salvaguardare le fasce sociali più deboli: è in sintesi il messaggio che i vescovi degli Stati Uniti hanno rivolto ai deputati del Congresso in due distinte lettere, firmate da mons. Howard James Hubbard e mons. Stephen Edward Blaire - rispettivamente presidenti della Commissione per la giustizia internazionale e la pace e della Commissione per la giustizia nazionale e lo sviluppo umano della Conferenza episcopale (Usccb). Le lettere sono state presentate martedì in occasione di un incontro al Congresso al quale ha partecipato un gruppo di oltre trecento responsabili diocesani della pastorale sociale (Catholic Social Ministry), riuniti a Washington per il loro congresso annuale. Le due missive — alla cui stesura ha contribuito anche il presidente dei Catholic Relief Services, Ken Hackett — esprimono la preoccupazione dell’episcopato per i tagli di bilancio proposti dall’Amministrazione Obama per l’Anno Finanziario 2011, che inciderebbero anche sugli aiuti umanitari internazionali. Sul totale dei tagli proposti, infatti, circa il 26% riguarderebbe proprio gli aiuti ai poveri nei Paesi stranieri. Secondo i vescovi americani è “inaccettabile che il Paese faccia ricadere il peso del risanamento dei conti pubblici sui poveri dentro e fuori dagli Stati Uniti”. Essi indicano, quindi come una priorità quella di affrontare le esigenze dei più bisognosi, ma anche di coloro che giorno dopo giorno allungano la lista dei disoccupati. “In un tempo di crisi economica — spiegano — i poveri e i più vulnerabili si trovano ancora di più nel bisogno. Preservare la sicurezza della nazione è senza dubbio fondamentale, ma non possiamo garantire questa sicurezza, favorendo allo stesso tempo l’insicurezza dei poveri e dei più vulnerabili”. Pertanto vengono chieste “soluzioni ragionevoli e strategie per affrontare il deficit federale, che garantiscano tuttavia stabilità e sicurezza per le generazioni future”. Le due lettere della Usccb si aggiungono ad appelli analoghi rivolti in questi giorni alle amministrazioni statali dai vescovi di diversi Stati dell’Unione. (L.Z.)







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