Cambogia: vescovi invocano la pace nel conflitto Cambogia-Thailandia sul tempio di
Preah Vihear
I vescovi cambogiani sono profondamente addolorati per “l’inutile perdita di vite
umane” nei nuovi scontri scoppiati poco più di una settimana fa nei pressi del tempio
induista di Preah Vihear, conteso alla frontiera fra Cambogia e Thailandia. La ripresa
dei combattimenti tra il 4 e il 7 febbraio ha causato 8 morti, portando a 24 il bilancio
degli incidenti dal 2008, e ha costretto migliaia di thailandesi e cambogiani a fuggire
dall’area. In una nota firmata da mons. Olivier Schmitthaeusler, vicario apostolico
di Phnom Penh, i vescovi cambogiani rivolgono un pressante appello ai due Paesi e
“alle organizzazioni nazionali e internazionali a collaborare a tutti i livelli per
porre fine al conflitto”. Oltre alla perdita di vite umane, la nota rileva anche i
gravi danni materiali portati al monumento religioso inserito nel patrimonio dell’umanità.
I presuli pregano quindi “Dio onnipotente di benedire le due parti con la pace e di
guidare i leader dei due Paesi perché possano risolvere il contenzioso con mezzi
pacifici ed evitare ulteriori spargimenti di sangue”. All’appello dell’episcopato
si sono uniti altri organismi e organizzazioni cattoliche nel Paese. Intanto in Thailandia
la Chiesa locale si è mobilitata per accogliere nuovi flussi di sfollati qualora la
situazione dovesse di nuovo peggiorare. “Le nostre organizzazioni cattoliche sono
pronte a portare assistenza immediata a tutte le popolazioni colpite”, ha confermato
all’agenzia Ucan mons. Banchong Chaiyara, vescovo della diocesi di Ubon Ratchathani
al confine con la Cambogia. Costruito nell’undicesimo secolo, il tempio di Preah Vihear
è conteso dalla Cambogia e dalla Thailandia dai primi anni ‘50. Nonostante la Corte
internazionale dell’Aja abbia attribuito alla Cambogia la sovranità sul sito, i conflitti
armati tra i due Paesi sono continuati anche dopo l’inserimento del tempio nella lista
del patrimonio Unesco nel 2008. (L.Z.)