2011-02-16 14:59:19

Italia, immigrati ancora stipati a Lampedusa. Amnesty: siano rispettati i diritti


Rimane critica la situazione sull’isola siciliana di Lampedusa che in 5 gironi ha visto arrivare circa 5 mila migranti per lo più partiti dalle coste della Tunisia, in seguito alla fuga del presidente Ben Alì. Sull’isola ora rimangono circa 1800 immigrati, quasi tutti stipati nel centro di prima accoglienza, struttura concepita per 850 persone. Si lavora per l’individuazione di siti per l’ospitalità e mentre Amnesty International sottolinea la necessità rispettare i diritti di quanti sono giunti in Italia, altri 80 tra afgani, iraniani, iracheni e pakistani sono sbarcati sulle coste pugliesi. Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

Il buon senso sta prevalendo per ora, a Lampedusa, isola siciliana di cinquemila abitanti che, in meno di una settimana, ha visto raddoppiare la propria popolazione.Cinquemila infatti sono gli immigrati partiti soprattutto dalla Tunisia e approdati in Italia. Da tre giorni, comunque, non si registrano sbarchi e sull’isola rimangono 1800 migranti in attesta di essere trasferiti. Oggi, però, quattro voli di spostamento sono stati cancellati e la situazione, secondo il sindaco, Bernardino De Rubeis, rischia di collassare. Sulla stessa linea l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, secondo cui “bisogna evitare che si inneschino tensioni”. In questo scenario, l’Italia ha chiesto 100 milioni di euro all’Europa per fronteggiare i flussi. Risposta positiva da Bruxelles sugli aiuti, ma senza alcuna precisazione sulle cifre. Il commissario straordinario per l'emergenza immigrazione e prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso:

R. - La situazione è certamente di sovraffollamento, ma senza particolari tensioni. Stiamo valutando l’opportunità di occupare quei villaggi di cui si è parlato in questi giorni.

D. - Stiamo parlando del centro di Mineo, nel catanese?

R. - Sì, glielo confermo. Se sblocchiamo la situazione emergenziale con questo villaggio, è chiaro che nel giro di pochi giorni la situazione a Lampedusa si tranquillizza. Il problema è verificare se ci si ferma con gli sbarchi o se invece questi continueranno. Tenga conto che c’è stato anche uno sbarco di egiziani e la cosa potrebbe diventare oltremodo preoccupante.

D. - Potranno essere identificati anche altri siti oppure si sta guardando soltanto alla Sicilia?

R. - Stiamo parlando di tutta Italia. C’è una volontà di dislocare a macchia di leopardo questi immigrati.

D. - Commissario, comunque l’Italia non è sola, avrà il sostegno dell’Unione Europea…

R. - Sarà un bene se a queste enunciazioni di principio seguiranno i fatti, perché ovviamente abbiamo bisogno dell’Unione Europea che, fino ad adesso, non mi pare abbia fatto granchè.

E’ una sfida molto complessa, ma è necessario mettere in campo ogni sforzo possibile per rispettare i diritti umani di quanti arrivano in Italia. Così Riccardo Noury, di Amnesty International Italia:

R. - Gli obblighi internazionali sul diritto d’asilo vanno rispettati. Si deve verificare, all’interno dei flussi di migranti, chi ha necessità di protezione internazionale e provvedere - anche se questo naturalmente è complicato - ma va fatto. Non si deve ricorrere a procedure, come è successo in passato, quali espulsioni di massa, o rimpatri forzati, dove si può rischiare di subìre ancora violazioni dei diritti umani.

D. - E’ una situazione difficile da gestire sull’isola di Lampedusa, che comunque non si scoraggia nonostante le possibili tensioni…

R. - Lampedusa, in tutti questi anni, ha avuto un grande e straordinario coraggio come anche impegno civile. Non ultime le notizie, di ieri, di improvvisate partite di calcio tra migranti tunisini e cittadini di Lampedusa. A Lampedusa sono stati fatti importanti investimenti sui diritti umani. Quest’isola ha bisogno di essere aiutata in questo. (vv)







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