2011-02-15 15:47:09

Italia: al via le celebrazioni per i dieci anni di beatificazione di Tommaso Fusco


Era il 7 ottobre del 2001 quando Giovanni Paolo II beatificava Tommaso Maria Fusco, presentandolo come esempio e guida di santità ai sacerdoti e al popolo di Dio. In vista di questo importante anniversario, le Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, ovvero la Congregazione fondata da don Fusco nel 1873, sta preparando numerose celebrazioni commemorative. Il primo appuntamento è per giovedì 24 febbraio, alle ore 17, quando a Roma, preso la cappella dell’Istituto della Congregazione, si terrà una Santa Messa. Un’altra celebrazione eucaristica si svolgerà sabato 27 febbraio a Pagani, vicino Salerno, dove nacque il Beato Fusco. Per l’occasione, verrà inaugurata anche una targa commemorativa affissa sulla prima abitazione delle Figlie della Carità. Nato nel 1831, Tommaso Fusco cresce in una famiglia agiata e molto in vista, ma poco dopo resta orfano. La vocazione alla vita consacrata arriva presto: a soli 16 anni, il futuro Beato entra in seminario ed all’età di 24 anni viene ordinato sacerdote. Subito dopo, inizia una notevole attività missionaria raggiungendo i paesi più sperduti del Cilento e dell’Irpinia. Nel 1862 don Fusco fonda la Compagnia dell’Apostolato Cattolico del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo: ai sacerdoti che vi aderiscono chiede non solo di predicare il Vangelo, ma anche di diffondere la devozione al Sangue di Gesù e di fondare in ogni parrocchia la Pia Unione del Preziosissimo Sangue. Il suo motto è: “Il Sangue di Gesù è la manifestazione suprema dell'amore del Padre”. Esattamente 10 anni dopo, arriva un’altra opera di carità sempre più urgente: la Congregazione delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, dedita all’educazione, all’istruzione e al mantenimento delle bambine orfane. Seguono anni faticosi e turbolenti, anche a causa di problemi interni alla Congregazione stessa. Debilitato nel fisico, don Fusco muore il 24 febbraio del 1891. Centodieci anni dopo, Papa Wojtyla lo proclama Beato con queste parole: “In virtù della fede egli seppe vivere, nel mondo, la realtà del Regno di Dio in modo del tutto speciale. Tra le sue giaculatorie, una ve n'era a lui particolarmente cara: 'Credo in te, mio Dio; aumenta la mia fede'”. Il Beato Tommaso Maria aveva capito che la fede è prima di tutto un dono, una grazia. Nessuno può conquistarla o guadagnarla da solo. Si può soltanto chiederla, implorarla dall'Alto. (A cura di Isabella Piro)







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