Italia: al via le celebrazioni per i dieci anni di beatificazione di Tommaso Fusco
Era il 7 ottobre del 2001 quando Giovanni Paolo II beatificava Tommaso Maria Fusco,
presentandolo come esempio e guida di santità ai sacerdoti e al popolo di Dio. In
vista di questo importante anniversario, le Figlie della Carità del Preziosissimo
Sangue, ovvero la Congregazione fondata da don Fusco nel 1873, sta preparando numerose
celebrazioni commemorative. Il primo appuntamento è per giovedì 24 febbraio, alle
ore 17, quando a Roma, preso la cappella dell’Istituto della Congregazione, si terrà
una Santa Messa. Un’altra celebrazione eucaristica si svolgerà sabato 27 febbraio
a Pagani, vicino Salerno, dove nacque il Beato Fusco. Per l’occasione, verrà inaugurata
anche una targa commemorativa affissa sulla prima abitazione delle Figlie della Carità.
Nato nel 1831, Tommaso Fusco cresce in una famiglia agiata e molto in vista, ma poco
dopo resta orfano. La vocazione alla vita consacrata arriva presto: a soli 16 anni,
il futuro Beato entra in seminario ed all’età di 24 anni viene ordinato sacerdote.
Subito dopo, inizia una notevole attività missionaria raggiungendo i paesi più sperduti
del Cilento e dell’Irpinia. Nel 1862 don Fusco fonda la Compagnia dell’Apostolato
Cattolico del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo: ai sacerdoti che vi aderiscono
chiede non solo di predicare il Vangelo, ma anche di diffondere la devozione al Sangue
di Gesù e di fondare in ogni parrocchia la Pia Unione del Preziosissimo Sangue. Il
suo motto è: “Il Sangue di Gesù è la manifestazione suprema dell'amore del Padre”.
Esattamente 10 anni dopo, arriva un’altra opera di carità sempre più urgente: la Congregazione
delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, dedita all’educazione, all’istruzione
e al mantenimento delle bambine orfane. Seguono anni faticosi e turbolenti, anche
a causa di problemi interni alla Congregazione stessa. Debilitato nel fisico, don
Fusco muore il 24 febbraio del 1891. Centodieci anni dopo, Papa Wojtyla lo proclama
Beato con queste parole: “In virtù della fede egli seppe vivere, nel mondo, la realtà
del Regno di Dio in modo del tutto speciale. Tra le sue giaculatorie, una ve n'era
a lui particolarmente cara: 'Credo in te, mio Dio; aumenta la mia fede'”. Il Beato
Tommaso Maria aveva capito che la fede è prima di tutto un dono, una grazia. Nessuno
può conquistarla o guadagnarla da solo. Si può soltanto chiederla, implorarla dall'Alto.
(A cura di Isabella Piro)