Un sorriso per cambiare vita: l’impegno di “Operation Smile” nella cura dei bambini
con malformazioni al volto
“Cambiamo la vita un sorriso alla volta”: è lo slogan della Fondazione “Operation
Smile”. Da quasi 30 anni, in più di 50 Paesi poveri, i volontari dell’organizzazione
curano gratuitamente migliaia di bambini nati con gravi malformazioni al volto. Al
microfono di Alessandro Gisotti, il presidente del Collegio dei consiglieri
scientifici, il dott. Domenico Scopelliti, racconta l’emozione che si prova
nel donare un sorriso a questi bambini affetti da malformazioni:
R. – E’ sempre
una cosa nuova, è sempre come se fosse la prima volta. Ogni volta che si va in missione
si ha sempre la sensazione che sia la prima volta e ogni volta si ha sempre la sensazione
che tutto quello che fai non basti mai. Questa è anche la molla che ci spinge a ritornare
ogni volta.
D. – Il problema del labbro leporino, della palatoschisi,
assume una gravità in alcune aree, dove non è soltanto un problema fisico, ma anche
di emarginazione sociale...
R. – Essenzialmente è questo: tutte le malformazioni,
in particolare il labbro leporino, che affliggono il viso, creano una diversità e
questa diversità non è solo una diversità sul piano estetico, ma è proprio una diversità
sul piano sociale. Questa deturpazione nel viso crea loro un disagio chiaramente notevole.
D.
– A volte un intervento chirurgico può durare anche meno di un’ora e si risolve un
problema che sembrava apparentemente insormontabile...
R. – Sì, diciamo
che ormai la tecnica chirurgica è abbastanza affinata. Noi forniamo un servizio altamente
qualificato e di qualità, coinvolgendo persone che sono altamente professionali e
che adottano tecniche chirurgiche che ormai sono universalmente accettate e di comprovata
efficacia, dando così a tutti quanti la possibilità, a titolo gratuito, di poter accedere
a questi tipi di cure.
D. – C’è anche un messaggio di incoraggiamento
e di speranza ai genitori che magari possono preoccuparsi nel saperlo, quando il bambino
è ancora nel grembo della madre, perché oggi è possibile che il nascituro abbia una
situazione di questo tipo...
R. – Sì, chiaramente sono situazioni che
possono essere risolte: alcune in maniera brillante, lasciando pochissimi reliquati,
e altre, a seconda della gravità, possono dare problemi. Comunque sono bambini che
vanno seguiti fino alla fine della crescita.
D. – “Cambiamo la vita,
un sorriso alla volta”, questo poi alla fine nella sua semplicità è il messaggio che
la Fondazione propone e porta avanti...
R. – Chiaramente il sorriso
sul bambino è l’essenza di una felicità che fino a quel momento è stata rubata o negata
ed è insito anche nel nome stesso che ci siamo scelti. C’è una ricerca affinché tutti
i bambini che noi trattiamo possano tornare a sorridere e condividere con gli altri
un rapporto che è socialmente paritario. E’ una cosa questa che a noi gratifica molto.(ap)