2011-02-12 15:44:39

A Bologna, il cardinale Ravasi inaugura il “Cortile dei gentili”


“Fratello ateo, nobilmente pensoso, alla ricerca di un Dio che io non so darti. Attraversiamo insieme il deserto, di deserto in deserto andiamo oltre la foresta delle fedi. Liberi e nudi verso il Nudo Essere e là dove anche la parola muore abbia fine il nostro cammino”. Questi i versi di David Maria Turoldo che il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura ha posto a sigillo dell’anteprima bolognese de “Il Cortile dei gentili”, la struttura di dialogo tra credenti e non credenti nata su suggerimento del Santo Padre. E’ stato il rettore dell’Università bolognese, Ivano Dionigi, a fare gli onori di casa dinanzi a una platea affollata e qualificata. “Penso che parlare dell’uomo equivalga a parlare di Dio e parlare di Dio equivalga a parlare dell’uomo”, ha esordito. “Riscoprire fino in fondo la natura, il non limite che è nell’uomo significa porsi le questioni ultime, interpretare la vita come una continua interrogazione, come ricerca della verità che non è mai né comoda né consolatoria”. “All’interno del Cortile dei Gentili, per ora, e sottolineo per ora”, ha affermato il cardinale Ravasi, “abbiamo pensato di escludere alcuni: sostanzialmente i troppo poco atei. Dovremo tuttavia entrare anche lì. In quello che è l’orizzonte della superficialità, dell’amoralità, dell’indifferenza, dell’ovvietà, del luogo comune, dello stereotipo, del secolarismo banale e della religione devozionale incolore e insapore. È il luogo dell’ateismo dello sberleffo se si vuole. Questo ambito è un ambito che si estende, come una sorta di sudario dobbiamo dire, non soltanto sulla cultura, pensavo sulla politica, dove per molti versi è diventato ormai il vessillo”. Quattro gli interventi: il chimico Vincenzo Balzani, che ha spiegato come salvaguardare l’astronava Terra, il costituzionalista Augusto Barbera che si è soffermato sulle collaborazioni tra pensiero liberale e personalismo cristiano; delle differenze tra nichilismo e ateismo si sono occupati i filosofi Sergio Givone e Massimo Cacciari. Quest’ultimo ha messo in guardia i cristiani da un’alleanza mortale con l’ateismo pratico, ovvero quello fondato sull’indifferenza. (Da Bologna, Stefano Andrini) RealAudioMP3







All the contents on this site are copyrighted ©.