2011-02-11 14:28:31

Colombia: il contributo della Chiesa al processo di pace del Paese


Così come nel passato, anche oggi, “nel momento in cui cominci realmente un processo di pace”, la Chiesa colombiana sarà presente e offrirà il proprio contributo per facilitare il raggiungimento di tale sospirato obiettivo. Così l’arcivescovo di Bogotá e presidente della Conferenza episcopale della Colombia, mons. Rubén Salazar Gómez ha commentato alcuni articoli apparsi sulla stampa che parlano di “un’esclusione della Chiesa dal processo di pace”. Il presule, ricordando ciò che la Chiesa ha fatto e fa, sia per quanto riguarda la violenza politica, sia nei drammatici casi di sequestro di persone, ha ribadito la disponibilità dei cattolici locali “a essere in ogni momento ‘facilitadores’ dei processi di pacificazione e della liberazione di ostaggi”. “Nel momento in cui cominci realmente un processo di pace è fuori dubbio che la Chiesa sarà presente, certamente non come mediatrice, bensì come comunità di persone disposta ad agevolare ogni passo, come è accaduto già molte volte. Di questo il Presidente della Repubblica, Juan Manuel Santos, non solo è stato informato, ma è anche consapevole”, ha spiegato l’arcivescovo Salazar Gómez. Alla luce degli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa, ha osservato il presidente dell’episcopato, “siamo sempre disponibili a dare il nostro contributo per illuminare i sentieri di pace e di progresso” di cui il Paese ha urgente bisogno. Il presule si è dichiarato convinto, dopo aver ascoltato il capo dello Stato che giorni fa ha incontrato tutti i vescovi colombiani riuniti nell’assemblea plenaria, che per lui la pace “non consista solo nel sedersi attorno a un tavolo di trattative, bensì nella creazione di condizioni che consentano di risolvere il conflitto”. Secondo il presule, poi, questo conflitto non ha solo una dimensione armata; anzi, il conflitto implica aspetti sociali come, per esempio, la povertà, la distribuzione della ricchezza, la questione della terra, ecc. Per la Chiesa colombiana, ha concluso il presule, il problema “è molto complesso”. “Mi risulta che il Presidente abbia ben presente questa realtà e che ci sia la sua disponibilità ad affrontare la questione nella sua complessità – ha detto - poiché solo così è possibile creare le condizioni per una pace vera e duratura”. (A cura di Luis Badilla)







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