Veglia di preghiera per i bimbi rom. Il cardinale Vallini: non solo solidarietà, ma
giustizia
“Nel sacrificio di questi piccoli impegniamoci per una vita nuova fatta di giustizia
e solidarietà”. Così il cardinale vicario Agostino Vallini, durante la veglia di preghiera
celebrata ieri presso la Chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma, per commemorare
i 4 bimbi rom morti domenica sera in un incendio che ha distrutto la loro baracca.
Presenti anche autorità politiche esponenti di movimenti religiosi e associazioni
e comunità, prima tra tutte quella di Sant’Egidio. Al termine della celebrazione,
il porporato ha portato il ricordo di Benedetto XVI e la sua preghiera di pace e amore
per tutti. C’era per noi Cecilia Seppia:
Sebastian,
Patrizia, Fernando e Raul, sono i nomi dei 4 bimbi rom, la cui morte ha detto il cardinale
Agostino Vallini pesa come un macigno sul cuore. L’unica loro sfortuna
è stata quella di essere nati poveri, ma questa orribile tragedia - ha affermato il
porporato - ci costringe ad un grave esame di coscienza, perché ciascuno di noi ha
le sue responsabilità:
“Dinanzi a questo fenomeno è necessaria innanzitutto
una conversione personale comunitaria del cuore, che ci faccia guardare la realtà
con gli occhi della verità. Non dimentichiamo che abbiamo davanti uomini e donne come
noi, bambini come i nostri figli, fratelli nostri. Ancor prima di soluzioni politiche
e normative, è necessaria una visione dell’uomo e della società che diventi cultura
diffusa, ispirata dal rispetto per ogni uomo perché è uomo. Questo tragico evento
sia dunque l’occasione per un maggior impegno a far crescere e diffondere questa cultura”.
Una
circostanza tra le più tragiche e sconcertanti della vita, come l’ha definita il cardinale
Vallini, ha però riunito ieri nel cuore della capitale centinaia di persone, che hanno
voluto stringersi intorno ai familiari delle piccole vittime, assicurando sostegno
e preghiera. Come ci racconta Eva, una giovane mamma rom:
“Questo
evento ha distrutto il cuore di noi mamme. Sono venuta qua per pregare con i bambini,
come hanno fatto anche molti nostri amici. Una preghiera per noi, per le anime di
quei bambini che sono morti e per i nostri figli, che sono ancora vivi, affinchè Dio
ci aiuti”.
Non possiamo più vivere così, dice Erzis,
che invoca soluzioni migliori per chi è fuggito dal proprio Paese e invita a non dimenticare:
“Bisogna
essere uniti in queste occasioni, in questa tragedia che purtroppo è successa. Voglio
però dire che questa non è la prima volta che accadono fatti del genere; succedono
anche in altre città italiane. Bisogna vedere di trovare una soluzione migliore. Questa
cosa che è successa non si può dimenticare”.
Ricordando il dramma che
si cela dietro le migrazioni, il cardinale Vallini ha ribadito la necessità di un
impegno serio in difesa di coloro che valgono non per quello che possiedono ma per
quello che sono, ovvero persone umane. Quindi ha invitato tutti a farsi promotori
di una cultura aperta all’accoglienza e alla solidarietà, di una concezione nuova
della società in cui gli immigrati non vengano considerati solo una fonte di problemi,
ma al contrario una risorsa preziosa. Alle autorità infine il monito ad andare oltre
l’emergenza, realizzando forme di integrazione sociale, che consentano a chi si trasferisce
in Italia condizioni di vita pari a quelle di tutti gli altri cittadini. “E' una questione
di giustizia - ha concluso - che un Paese democratico non può eludere". (vv)