Festival del cinema di Berlino. Grande attesa per il remake del film di Hathaway
“Il Grinta”
“True Grit” di Henry Hathaway, meglio noto in Italia con il titolo “Il Grinta”, è
sicuramente un film che colpisce. Oggi Joel ed Ethan Coen ne riprendono storia e titolo
per mettere in scena alla loro maniera, venata di bizzarro umorismo, la vicenda di
una ragazzina di 14 anni che vuole assicurare alla giustizia l’assassino del proprio
padre. Il tutto si svolge nell’Arkansas di fine Ottocento, dove le distanze sono enormi
e la legge è talvolta assicurata da curiosi personaggi. Come quello che la quattordicenne
sceglie per farsi aiutare nella sua missione: un vecchio pistolero guercio dall’aria
non proprio rassicurante. Il loro viaggio sarà per la giovane protagonista una vera
e propria educazione all’età adulta. “True Grit” inaugura oggi la 61.ma edizione della
Berlinale, sempre più avviata verso un gigantismo di strutture e programmi, che oggi
ha ben pochi eguali nel mondo dei festival internazionali. Articolato su decine di
schermi sparsi per la città, il programma del festival conta ormai alcune centinaia
di film e ad essi si aggiungono le proiezioni di un mercato, che, grazie a una perfetta
organizzazione e ad una sede prestigiosa come il Gropius, è diventato una meta obbligatoria
per tutti i compratori e venditori di film. Non si possono elencare in quest’occasione
i film del concorso internazionale, né quelli delle molte sezioni parallele, ma basti
dire che in competizione ci sono film molto attesi come “The cave of forgotten dreams”,
incursione spettrale di Werner Herzog fra i graffiti rupestri più antichi del mondo,
“Coroilanus” di Ralph Fiennes, tragedia shakespeariana rielaborata in chiave fantascientifica
e ambientata nella Roma della modernità, “Les contes de la nuit”, magico film d’animazione
in 3D di Michel Ocelot, e “Pina”, rievocazione della straordinaria carriera di Pina
Bausch ad opera di Wim Wenders. Da qualche anno, inoltre, la Berlinale sorprende con
le scoperte di giovani autori in concorso: anche quest’anno, infatti, i nomi sconosciuti
sono molti. Nei prossimi giorni le proiezioni mostreranno chiaramente quali saranno
quelli da consegnare al presente e al futuro del cinema. (Da Berlino, Luciano Barisone)