Colombia: l’impegno dei vescovi per la pace nel Paese
“Cedere con dignità al governo”: questo chiedono i vescovi della Colombia riuniti
in questi giorni nella 90.ma assemblea plenaria che ha per tema “La pastorale per
la pace” alle organizzazioni malavitose attive nel Paese. Mons. Julio Césaer Vidal
Ortiz, vescovo di Monteria, ha esortato la comunità ecclesiale locale a perseverare
nel delicato lavoro di mediazione verso l’obiettivo della “resa finale alle autorità
delle bande criminali”. Il riferimento dei presuli è al gruppo “Bacrim”, che raccoglie
varie organizzazioni presenti e che si è formato nel 2006, in seguito allo scioglimento
delle Forze di difesa della Colombia, un’organizzazione paramilitare che si opponeva
alle formazioni terroristiche. La lotta alla criminalità organizzata e al traffico
di droga richiede una “risposta globale”, ha continuato il vescovo di Monteria, suggerendo
un incremento di presenza delle forze armate regolari sul territorio, ma anche la
collaborazione dei cittadini che devono rifuggire omertà e connivenza. “È necessario
creare un nuovo orizzonte educativo e culturale”, ha concluso il vescovo. Nel corso
della plenaria che si chiuderà domani, riferisce L’Osservatore Romano, si è riflettuto
anche sulle varie sfaccettature che assume il conflitto armato in Colombia e sul fenomeno
dei bambini soldato, una piaga sociale che coinvolge tra gli ottomila e gli undicimila
adolescenti nel Paese. Una drammatica testimonianza sul tema è stata quella del sacerdote
gesuita Francisco de Roux, secondo il quale il reclutamento violento di minori per
la guerra non si è fermato neppure con la firma del protocollo della Convenzione sui
Diritti del fanciullo da parte della Nazioni Unite nel 2002. (R.B.)