Spagna: gli interventi del cardinale Turkson e di mons. Ladaria al Congresso sulla
Sacra Scrittura
Della Parola creatrice, che convoca, impegna, è presente e salva ha parlato il cardinale
Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, intervenendo
stamattina al Congresso, che si conclude oggi a Madrid, su “La Sacra Scrittura nella
Chiesa”, in occasione della pubblicazione della versione ufficiale della Bibbia della
Conferenza episcopale spagnola. Al centro della sua analisi la “Parola come fonte
e contenuto della missione stessa della Chiesa e delle sue attività nel mondo”. Richiamando
la “Caritas in veritate”, il cardinale ha indicato i cinque aspetti del nostro impegno
per essere testimoni di Cristo oggi e continuare la sua opera nel mondo: “Cominciare
con un atteggiamento realista, rispondendo alle difficoltà del tempo presente, non
con risposte prefabbricate o semplici ideologie, ma con la parola di Dio come nostra
chiave di discernimento. Basare il lavoro su valori fondamentali”, il che si può dire
“conversione”. Il terzo aspetto è “assumere con fiducia le nuove responsabilità, assumendole
con una nuova vocazione e missione”. Ancora: “Essere aperti a un profondo rinnovamento
spirituale”, vincendo “pessimismo e nichilismo” e “impegnarsi a lavorare con coerenza
e validità”. Questi “sono i cinque aspetti o dimensioni per ciascun cristiano, per
la pastorale sociale e per realizzare il nostro impegno nel mondo”, ha chiarito. “L’impegno
proprio di Dio con il mondo attraverso la Parola deve essere portato a termine nel
miglior modo possibile dal nostro impegno competente e generoso con i poveri di tante
povertà che dobbiamo combattere, il nostro impegno per la riconciliazione, giustizia
e pace”, ha affermato il cardinale Turkson. “Nella dinamica e nel ricordo della storia
della salvezza – ha proseguito il cardinale -, la Parola di Dio chiama il cosmo perché
scaturisca dal caos, chiama Abramo a uscire dalla sua terra e poi al popolo a uscire
dall’Egitto; ha chiamato noi ‘mentre eravamo peccatori’ per ‘vivere la vita piena’”.
Ora, ha precisato il cardinale Turkson, “ci chiama a essere il suo corpo nel mondo,
dando da mangiare agli affamati, dando da bere agli assetati, ospitando lo straniero,
vestendo l’ignudo, avendo cura dei malati e visitando i carcerati”. Ieri l’arcivescovo
Luis Francisco Ladaria Ferrer, segretario della Congregazione della Dottrina della
fede nel suo intervento ha affermato che “le relazioni tra la Sacra Scrittura e il
magistero della Chiesa sono certamente complesse. Da un lato, il primato della Parola
di Dio deve essere sempre affermato. Dall’altro, si deve affermare anche che la Scrittura
non può essere mai separata dalla vita stessa della Chiesa, che le ha dato origine
e che assistita dallo Spirito ha prodotto decisioni solenni, fondate su una lunga
tradizione” tanto che “i libri si devono considerare ispirati dallo Spirito Santo
e entrano perciò nel canone delle Scritture. La Chiesa – ha proseguito il presule
le cui parole sono state riprese dal Sir – è l’unico ambito adeguato per l’interpretazione
della Scrittura come parola attuale di Dio perché è l’ambito privilegiato dell’azione
dello Spirito”. Ed è proprio in questo ambito che si colloca “la funzione propria
del Magistero che dall’ascolto della Parola trae quello che deve proporsi a tutti
i fedeli come verità rivelata”. Per mons. Ladaria Ferrer, non si può parlare di “Scrittura
senza la Tradizione viva della Chiesa che ce la propone come tale e senza il Magistero
che con la sua autorità ha fornito i suoi precisi limiti e giudica sulla sua interpretazione”.
(R.P.)