Il cardinale Bagnasco: la società torni ad essere "educante"
“La globalizzazione accentua, esalta ed a volte esaspera problemi antichi che richiedono
interventi di tipo culturale, legislativo e normativo”: ad affermarlo l’arcivescovo
di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nella relazione che ha
tenuto ieri pomeriggio, presso la sede della facoltà di Ingegneria dell'università
di Genova, durante l'incontro dal titolo “L'emergenza educativa” che è stato organizzato
nell'ambito della visita pastorale al vicariato di Albaro. “Affrontare la sfida educativa
in modo organico e sinergico - ha affermato il cardinale le cui parole sono state
riprese dal Sir - significa andare alla radice dei problemi enormi che dobbiamo affrontare”.
Tra questi, il porporato ha citato la globalizzazione. Il presidente della Cei ha
poi spiegato che, per legiferare correttamente, serve avere una corretta visione antropologica
su cosa sia veramente l’uomo. “Le leggi le fanno gli uomini - ha affermato - ma se
gli uomini sono immaturi, eterni adolescenti o deformati dal punto di vista antropologico,
che leggi verranno?”. “Che tipo di società sarà costruita? quali soluzioni a tematiche
antiche e nuove potranno essere adottate?”. Altro rischio sottolineato dal cardinale
nella sua relazione è il ”falso concetto di autonomia” che “sta vagando per l'Europa
minacciandola”. “E’ necessario ed urgente – ha quindi detto - reagire alla visione
antropologica che spinge l'individuo a rinchiudersi nel proprio perimetro e a costruire
una società di persone sole, una società destrutturata, perché una moltitudine di
individui non forma una comunità”. Infine, il cardinale ha parlato dello “scetticismo
gnoseologico, per il quale non esiste nulla di vero, ma solo opinioni porta al cinismo
etico”. Lo scetticismo, ha spiegato, “è oggi diffuso sia per moda che per convenienze
di altra natura” ma “se non ci sono valori oggettivi per cui spendere la vita e la
morte, allora perché devo impegnarmi per una cosa o per un'altra, perché devo sacrificarmi?”.
Se le cose stanno davvero così, ha aggiunto, “divento cinico e sceglierò ed agirò
secondo l'immediato o il tornaconto”. Ma, ha spiegato ancora il porporato, “se non
esistesse una verità assoluta, valori perenni ed immutabili, allora sarebbe molto
più difficile vivere e sarebbe impossibile e disastrosa una società”. Il cardinale
ha poi parlato dell'esigenza che “tutta la società diventi educante”. “La scuola -
ha affermato - lo è per definizione, ma anche la società intera, tanto più oggi in
una società complessa, deve diventare educante”. (A.L.)