2011-02-09 14:53:14

Il cardinale Bagnasco: la società torni ad essere "educante"


“La globalizzazione accentua, esalta ed a volte esaspera problemi antichi che richiedono interventi di tipo culturale, legislativo e normativo”: ad affermarlo l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nella relazione che ha tenuto ieri pomeriggio, presso la sede della facoltà di Ingegneria dell'università di Genova, durante l'incontro dal titolo “L'emergenza educativa” che è stato organizzato nell'ambito della visita pastorale al vicariato di Albaro. “Affrontare la sfida educativa in modo organico e sinergico - ha affermato il cardinale le cui parole sono state riprese dal Sir - significa andare alla radice dei problemi enormi che dobbiamo affrontare”. Tra questi, il porporato ha citato la globalizzazione. Il presidente della Cei ha poi spiegato che, per legiferare correttamente, serve avere una corretta visione antropologica su cosa sia veramente l’uomo. “Le leggi le fanno gli uomini - ha affermato - ma se gli uomini sono immaturi, eterni adolescenti o deformati dal punto di vista antropologico, che leggi verranno?”. “Che tipo di società sarà costruita? quali soluzioni a tematiche antiche e nuove potranno essere adottate?”. Altro rischio sottolineato dal cardinale nella sua relazione è il ”falso concetto di autonomia” che “sta vagando per l'Europa minacciandola”. “E’ necessario ed urgente – ha quindi detto - reagire alla visione antropologica che spinge l'individuo a rinchiudersi nel proprio perimetro e a costruire una società di persone sole, una società destrutturata, perché una moltitudine di individui non forma una comunità”. Infine, il cardinale ha parlato dello “scetticismo gnoseologico, per il quale non esiste nulla di vero, ma solo opinioni porta al cinismo etico”. Lo scetticismo, ha spiegato, “è oggi diffuso sia per moda che per convenienze di altra natura” ma “se non ci sono valori oggettivi per cui spendere la vita e la morte, allora perché devo impegnarmi per una cosa o per un'altra, perché devo sacrificarmi?”. Se le cose stanno davvero così, ha aggiunto, “divento cinico e sceglierò ed agirò secondo l'immediato o il tornaconto”. Ma, ha spiegato ancora il porporato, “se non esistesse una verità assoluta, valori perenni ed immutabili, allora sarebbe molto più difficile vivere e sarebbe impossibile e disastrosa una società”. Il cardinale ha poi parlato dell'esigenza che “tutta la società diventi educante”. “La scuola - ha affermato - lo è per definizione, ma anche la società intera, tanto più oggi in una società complessa, deve diventare educante”. (A.L.)







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