Egitto: al Qaida esorta i manifestanti al jihad. Proteste in altri Paesi arabi
Le aperture concesse nei giorni scorsi dal regime del presidente egiziano Mubarak
non sono state sufficienti a placare la rivolta in Egitto. Sempre di più i manifestanti
in Piazza Tahrir, mentre un sito web jihadista, la branca di al-Qaida in Iraq ha chiamato
i manifestanti egiziani alla guerra santa. Amina Belkassem:
La rivolta
egiziana contro il potere ultra trentennale del presidente Mubarak ha provocato una
paralisi economica estremamente dannosa per il paese. Le ripercussioni più gravi si
sono fatte sentire nel settore turistico, ma i timori crescono anche per quanto riguarda
i settori bancario e finanziario a causa della forte fuga di capitali all’estero.
L’incertezza politica, inoltre, preoccupa sempre più anche gli Stati Uniti ed Israele
per le possibili ricadute negative sul processo di pace mediorientale. Sentiamo Antonio
Ferrari, inviato speciale del Corriere della Sera, intervistato da Stefano Leszczynski:
E le proteste
popolari continuano ad agitare anche altri Paesi arabi del Mediterraneo e rischiano
di allargarsi a macchia d’olio in altri contesti regionali. Tensioni politiche crescenti
anche nei regni di Marocco e di Giordania considerati fino ad oggi relativamente stabili.
Il servizio di Stefano Leszczynski: