Situazione tesa in Tunisia, dove la Camera dei deputati ieri ha approvato un progetto
di legge che conferisce pieni poteri al presidente ad interim, Foued Mebazaa, per
la gestione della fase di transizione politica. Il Ministero della difesa, intanto,
ha richiamato in servizio diversi riservisti per far fronte alle violenze che, a tre
settimane dalla destituzione del presidente Ben Ali, ancora scuotono il Paese.
Ancora
proteste in Algeria. Sette giovani disoccupati si sono feriti con un coltello su diverse
parti del corpo minacciando il suicidio collettivo durante una protesta davanti alla
sede del comune di Sidi Ammar, vicino ad Annaba, nell’est del Paese. Almeno 16 persone
sono inoltre rimaste ferite negli scontri esplosi ieri a El Harrouch, vicino a Skikda.
Nello
Yemen, molti giovani si stanno preparando ad un’altra manifestazione, prevista per
dopodomani contro il presidente, Ali Abdullah Saleh, e inscenata per chiedere riforme
politiche per il Paese arabo. Anche in Marocco i partiti islamici chiedono un’urgente
svolta democratica.